Tribunale israeliano estende la detenzione di attivista palestinese

Gerusalemme/al-Quds. Un tribunale israeliano ha prolungato la detenzione dell’attivista palestinese Samah Mahamed fino a mercoledì prossimo.

Mahamed, della cittadina di Umm al-Fahm, all’interno della Linea Verde, è stata arrestata giovedì scorso dopo essere stata convocata per un’indagine, nell’ambito delle aggressioni israeliane contro gli abitanti di Gerusalemme ed i fedeli della moschea di al-Aqsa.

Mahamed è stata accusata di incitamento alla violenza sui social media.

Samah Mahamed, 33 anni, è nota per la sua strenua difesa della moschea di al-Aqsa e di Gerusalemme.

Le è stato negato l’accesso alla moschea di al-Aqsa più di una volta. La prima volta è stata nel 2018, per circa 15 giorni, con l’accusa di ostinato patriottismo e appartenenza al Movimento islamico.

Inoltre, le è stato negato l’accesso al luogo sacro islamico per tre mesi dopo il suo arresto, insieme ad altre sette attiviste, con l’accusa di aver attaccato le forze di polizia israeliane ed i coloni.

Lunedì scorso, centinaia di coloni sono entrati nella moschea di al-Aqsa durante il terzo giorno della festività di Sukkot.

Il Dipartimento per i beni religiosi islamici, Awqaf, di Gerusalemme ha dichiarato che 1.478 coloni, guidati dal rabbino fanatico Yehuda Glick, hanno invaso la moschea fin dalle prime ore del mattino e hanno effettuato dei giri, oltre ad aver recitato delle preghiere nei suoi cortili.

(Fonte: PIC).

Traduzione per InfoPal di F.L.