Tribunale israeliano incarcera la presidente dell’Unione delle donne palestinesi senza accuse

Ramallah-Ma’an, Quds Press, PIC. Domenica le autorità israeliane hanno condannato Khitam al-Saafin, presidente del comitato dell’Unione delle donne palestinesi, a tre mesi di detenzione amministrativa, senza accuse né processo.

Mahmoud Hassan, capo dell’unità legale del gruppo per i diritti dei prigionieri Addameer, ha dichiarato che mercoledì si terrà una sessione di tribunale nel centro detentivo di Ofer per confermare la sentenza.

Le forze israeliane hanno arrestato al-Saafin il 2 luglio nel villaggio di Beituniya, nella Cisgiordania occupata centrale, lo stesso giorno in cui hanno arrestato il membro del consiglio legislativo palestinese Khalida Jarrar, un’altra nota femminista e sostenitrice dei diritti umani.

Il tribunale di Ofer ha esteso entrambe le detenzioni per poter esaminare i computer confiscati dalle loro case durante i raid e per fornire all’accusa israeliana il tempo sufficiente per giustificare la detenzione amministrativa.

Nel frattempo il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP) ha dichiarato che “questi attacchi non impediranno (al FPLP) di continuare il proprio ruolo nella resistenza all’occupazione e di affrontare i crimini e i progetti volti a liquidare la causa palestinese”.

Secondo Addameer, ci sono 6.200 palestinesi nelle prigioni israeliane, fra cui 56 donne, e 490 sono tenuti in detenzione amministrativa.

Israele usa la detenzione amministrativa quasi esclusivamente contro i palestinesi. Questa politica israeliana ampiamente condannata consente che un prigioniero possa essere condannato a intervalli rinnovabili di massimo sei mesi sulla base di prove non divulgate.

Traduzione di F.G.