Tribunale israeliano ribalta sentenza che permetteva agli ebrei di pregare ad al-Aqsa

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Un tribunale israeliano ha ribaltato una sentenza di un tribunale distrettuale che aveva suscitato l’indignazione palestinese mettendo in dubbio la legalità del divieto agli ebrei di pregare all’interno del complesso della moschea di al-Aqsa nella Gerusalemme occupata. In base allo status quo vecchio di decenni, Israele consente agli ebrei di visitare al-Aqsa solo a condizione che si astengano dal compiere riti religiosi.

Tre giovani ebrei hanno contestato la decisione della polizia di impedire loro di entrare nella Città Vecchia per 15 giorni poiché avevano pregato all’interno del complesso. La Corte di Gerusalemme ha stabilito domenica che le loro azioni non costituiscono una violazione della sicurezza.

Ciò ha portato a proteste della leadership palestinese, a minacce delle fazioni armate palestinesi e alla promessa di Israele di mantenere lo status quo. Lo Stato d’Israele ha presentato un appello mercoledì alla Corte Suprema, che ha confermato il divieto.

“La speciale sensibilità del Monte del Tempio [sic] non può essere sopravvalutata”, ha affermato il giudice Einat Avman-Moller nella sua sentenza, usando il nome ebraico per il complesso della moschea di al-Aqsa. Il giudice ha aggiunto che il diritto alla libertà di culto ebraica “non è assoluto e dovrebbe essere superato da altri interessi, tra cui la tutela dell’ordine pubblico”.

Nati Rom, avvocato degli imputati, ha affermato prima del verdetto: “È strano e deplorevole che, nel 21° secolo, in un paese ebraico e democratico, i diritti umani fondamentali degli ebrei vengano così danneggiati”.

Il numero di ebrei che visitano la moschea di al-Aqsa è aumentato, anche durante il mese del Ramadan, che quest’anno ha coinciso con la Pasqua ebraica. La Giordania, che ha la custodia ufficiale dei luoghi santi islamici a Gerusalemme, ha espresso preoccupazione al riguardo.

La tensione è stata esacerbata dai piani dei nazionalisti ebrei per una marcia con la bandiera israeliana nella Città Vecchia di Gerusalemme, programmata per domenica per commemorare la cattura della città in mani israeliane nella “Guerra dei Sei Giorni” del 1967. È un evento annuale che fa infuriare i palestinesi che credono che la Città Vecchia e altre parti della Gerusalemme Est occupata debbano essere la capitale di uno stato indipendente della Palestina.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.