Tribunale militare israeliano condanna un “prigioniero di coscienza” di AI

MEMO. Un tribunale militare israeliano ha condannato al carcere un attivista palestinese e “prigioniero di coscienza” di Amnesty International a sei mesi, provocando disapprovazione diffusa.

Lunedì 12 marzo, il tribunale militare di Ofer ha condannato Munther Amira, presidente della Commissione per il coordinamento della lotta popolare nella Cisgiordania occupata, a sei mesi di carcere con sospensione condizionale della pena di cinque anni e una multa.

Secondo le relazioni, la Procura israeliana ha presentato una decine di accuse contro Amira, compreso “lancio di pietre, organizzazione e partecipazione a marce non autorizzate e lancio di ordigni incendiari contro soldati (un riferimento ai gas lacrimogeni)”.

Amira è stato condannato per quattro capi di imputazione riguardo la sua partecipazione a dimostrazioni, compresa l’organizzazione di proteste senza l’autorizzazione del comandante militare israeliano in Cisgiordania.

Venne arrestato dalle forze di occupazione israeliane il 27 dicembre del 2017 mentre stava protestando pacificamente a Betlemme per richiedere la liberazione degli attivisti Ahed e Nariman Tamimi.

Amnesty International ha descritto Amira come un “prigioniero di coscienza palestinese, il cui trattamento costituisce un tentativo eclatante e spaventoso di intimidazione verso coloro che protestano pacificamente contro l’occupazione israeliana”, e ha sollecitato le autorità israeliane a “un immediato rilascio” dello stesso.

“Condannando Munther Amira a sei mesi di carcere per la sua partecipazione pacifica alle proteste, le autorità israeliane continuano a mostrare disprezzo nei confronti dei loro obblighi inerenti la protezione dei diritti dei Palestinesi che abitano nei Territori occupati”, ha detto Magdalena Mughrabi, vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nordafrica.

“E nonostante ciò, le autorità israeliane stanno rispondendo alle proteste pacifiche con imprigionamenti arbitrari. Invece di punire illegalmente Munther e altri Palestinesi che sfidano pacificamente la dura realtà dell’occupazione in corso, le autorità israeliane devono ricordarsi dei loro obblighi legali in qualità di potenza occupante”, ha aggiunto.

Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi