Tribunale sionista impone a prigioniero palestinese il risarcimento di 900 mila dollari

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Un tribunale militare israeliano ha imposto a un prigioniero palestinese condannato all’ergastolo il pagamento di una stratosferica cifra come risarcimento per la morte di una famiglia di coloni.

I coloni e i militari israeliani uccidono quotidianamente i cittadini palestinesi, ma nessun tribunale israeliano impone né condanne né risarcimenti agli assassini.

Il doppio standard immorale dello stato canaglia mediorientale… Anche la Giustizia, in Israele, è una farsa coloniale e razzista.

Nazareth-Quds Press. Fonti della stampa israeliana hanno riferito che il tribunale militare della prigione di Ofer ha condannato un prigioniero palestinese a pagare un risarcimento dell’ammontare di 3, 5 milioni di shekel (circa 900 mila dollari) a una famiglia israeliana, in base all’accusa di aver causato la morte di due dei suoi membri nel settembre 2011.

Nell’edizione del 14 dicembre, il quotidiano israeliano Haaretz ha scritto che il tribunale di Ofer ha emanato la decisione che obbliga il prigioniero palestinese Ali Sa‘da, della cittadina di Halhul, presso Hebron, a risarcire una somma esorbitante alla famiglia dei coloni ebrei Asher e Yonatan Palmer, dopo la condanna di Sa‘da per l’uccisione di due componenti di tale famiglia tramite un lancio di pietre. Secondo la versione israeliana, infatti, Sa‘da avrebbe, più di tre anni fa, lanciato pietre contro l’auto della famiglia, facendo perdere all’autista il controllo del veicolo e causando la morte dei due coloni.

La corte ha inoltre condannato Sa‘da a un doppio ergastolo con l’aggiunta di ulteriori 50 anni di reclusione per l’omicidio dei due coloni e detenzione di armi.

Il giornale ha riferito che la legge israeliana permette ai tribunali di infliggere sanzioni pecuniarie non superiori alla somma di 258.000 shekel (non più di 65.000 dollari), ma la legge marziale in vigore in Cisgiordania non impone tali limiti, consentendo ai tribunali militari di infliggere le ammende che ritiene opportune.

Traduzione di Federica Pistono