Troppi soldi ‘per la pace’ nella finanziaria 2007.

Italia, 4 ottobre 2006.
Troppi soldi di pace nella finanziaria 2007.
Se le missioni sono di pace, chiamiamo così anche le spese militari.
   
 

"A pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca", diceva Andreotti, che di finanziarie ne ha passate parecchie. E non si può che pensar male, scorrendo l’indice di questa nuova legge finanziaria del governo Prodi, un governo composto da partiti che hanno fatto la loro campagna elettorale contro la guerra "senza se e senza ma".
 
Chi lo avrebbe mai detto che sotto alla voce "interventi per lo sviluppo e la ricerca" andasse l’articolo 188: "Autorizzazione di spesa per la partecipazione italiana a missioni internazionali": "E’ autorizzata, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, la spesa di euro 1 miliardo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. A tal fine è istituito un apposito fondo nell’ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell’economia e delle finanze".
 
Questo articolo, contorto, in sostanza abolisce la necessità di discutere in sede parlamentare di missioni e di rifinanziamento delle stesse. 
Hanno detto che è stato un errore, inserire l’articolo. E che lo ritireranno subito. Se fosse vero sarebbe persino peggio. Sarebbe la faciloneria fatta a governo.
 
 
Scorrendo l’indice non si trova nessuna parola che possa far pensare nemmeno al contenuto dell’articolo 187 che recita, sempre per "la ricerca e lo sviluppo": "Nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa è istituito un fondo, con la dotazione di 400 milioni di euro per l’anno 2007 e 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 in conto spese per il funzionamento, con particolare riguardo alla tenuta in efficienza dello strumento militare, mediante interventi di sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti e scorte, assicurando l’adeguamento delle capacità operative e dei livelli di efficienza ed efficacia delle componenti militari, anche in funzione delle operazioni internazionali di pace. […] Ma il Ministro della difesa è autorizzato con propri decreti, da comunicare con evidenze informatiche al Ministero dell’economia e delle finanze, a disporre le relative variazioni di bilancio."
 
Tra rifinanziamenti delle missioni militari e spese generiche per la difesa, la finanziaria Prodi stanzia quindi quattro miliardi e 400 milioni di euro (ottomila e ottocento miliardi delle vecchie lire) a cui vanno sommate la sottrazione del 5 per mille (era stato previsto nell’ordine dei 270 milioni di euro, non certo spesi per la guerra) e le altre centinaia di milioni di euro che sotto chissà quali voci nascoste  – attivtà produttive (delle armi) cooperazione (missione di pace) esteri, economie e finanze (titolare di azioni delle ex partecipazioni statali) – finiranno, anche loro, a sostenere le spedizioni militari del nostro governo, truffaldinamente definite anche nella legge finanziaria "missioni di pace". Ogni giorno rifocillate con tre milioni e sttecentomila euro. Più o meno il costo di un ospedale, un paio di scuole nuove,  e qualche chilometro di ferrovia. Ogni giorno.
 
Invece alla sanità e alla scuola (e ai trasporti pubblici, e ai comuni e alle regioni…) il governo ha riservato solo tagli (tre miliardi di euro in meno solo alla sanità). Spese inutili, quelle, per far vivere meglio la gente. Meglio impegnarsi in missioni di pace. Con il tredici per cento della nuova finanziaria.
<a class="testo_marrone" href="javascript:wpopup('scrivi_autore.php?email=direttore@peacereporter.net&titolo=Troppi soldi di pace nella finanziaria 2007′,’scrivi’,’width=400,height=400′)”>Maso Notarianni

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