
Washington – The Cradle. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato il suo impegno a “comprare e possedere Gaza”, proponendo di trasformarla in una “località privilegiata per lo sviluppo futuro” e suggerendo la possibilità di cedere “parti di essa a Paesi del Medio Oriente per la costruzione”.
Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, il Presidente degli Stati Uniti ha affermato che “si prenderà cura dei palestinesi e si assicurerà che non vengano uccisi”, ed eventualmente ne permetterà l’ingresso negli Stati Uniti.
Trump ha anche detto che presto incontrerà il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, esprimendo la convinzione che i Paesi della regione cambieranno idea sull’accoglienza dei palestinesi dopo aver parlato con lui.
In uno sviluppo correlato, il primo ministro dell’occupazione israeliana Benjamin Netanyahu ha indicato giovedì che ci sono state proposte per l’Autorità Palestinese di prendere il controllo di Gaza, ma preferisce il suggerimento di Trump di far governare gli Stati Uniti.
Netanyahu ha detto che l’Arabia Saudita potrebbe accogliere i palestinesi sfollati con la forza e creare uno Stato palestinese in terra saudita in un’intervista con Channel 14, condotta durante la sua visita a Washington.
Durante il loro incontro, che è stato preceduto da una conferenza stampa, Netanyahu e Trump avrebbero discusso della normalizzazione con l’Arabia Saudita, e il premier israeliano ha detto che non solo è fattibile, ma “pensa che accadrà”.
Netanyahu ha sottolineato durante l’intervista a Channel 14 che non firmerà un accordo con l’Arabia Saudita che metta in pericolo l’occupazione, “soprattutto non uno Stato palestinese. Dopo il 7 ottobre? Sapete cos’è? C’era uno Stato palestinese, si chiamava Gaza. Gaza, guidata da Hamas, era uno Stato palestinese e guardate cosa abbiamo ottenuto: il più grande massacro dopo l’Olocausto”.
“I sauditi possono creare uno Stato palestinese in Arabia Saudita; hanno un sacco di terra laggiù”, ha detto.
I palestinesi sono proprietari della terra, non intrusi”: KSA.
Il ministero degli Esteri saudita ha espresso domenica il suo apprezzamento per la posizione unificata delle nazioni arabe e islamiche nel condannare e respingere le recenti osservazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sullo sfollamento dei palestinesi dalla loro terra.
In una dichiarazione ufficiale, il Ministero ha sottolineato che queste posizioni collettive riaffermano la centralità della causa palestinese per i Paesi arabi e islamici.
Il Ministero ha condannato con forza le dichiarazioni di Netanyahu, descrivendole come un tentativo di sviare l’attenzione dalle atrocità in corso commesse dall’occupazione israeliana a Gaza, compresi gli atti di pulizia etnica contro la popolazione palestinese.
La dichiarazione ha sottolineato che tale retorica riflette una “mentalità da occupante estremista” che non riesce a cogliere il profondo legame storico, emotivo e legale del popolo palestinese con la propria terra.
Ha inoltre criticato il mancato rispetto del diritto intrinseco del popolo palestinese alla vita e alla dignità, sottolineando che i palestinesi non sono “intrusi o immigrati” da espellere a piacimento dell’occupazione israeliana.
Queste azioni, ha dichiarato, ignorano palesemente la giustizia, il diritto internazionale e i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, tra cui il diritto delle persone a vivere dignitosamente nella propria terra.
All’inizio di questa settimana, il 5 febbraio, l’Arabia Saudita ha ribadito la sua ferma posizione sulla statualità palestinese, sottolineando che qualsiasi normalizzazione diplomatica con “Israele” dipende dalla creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale.
Traduzione per InfoPal di F.L.