
Washington. Stretti collaboratori di Trump hanno riferito al ministro degli Affari strategici israeliano, Ron Dermer, che Trump ha deciso di interrompere i contatti diretti con Netanyahu, secondo quanto riportato dalla Radio dell’Esercito israeliana. Il motivo della decisione di Trump è la convinzione che Netanyahu lo stia manipolando.
Il team di Trump avrebbe riferito a Dermer che il presidente “odia essere manipolato più di ogni altra cosa”.
Un funzionario israeliano ha riferito all’emittente che la solita arroganza di Dermer non è riuscita a far cambiare idea durante i colloqui con le principali figure repubblicane.
Il quotidiano israeliano Israel Hayom ha confermato la scissione. Ha citato alleati di Trump, i quali hanno affermato che il rapporto tra Trump e Netanyahu ha toccato il punto più basso.
Hanno accusato Netanyahu di aver infranto le promesse e di essersi rifiutato di procedere sui piani concordati, in particolare per quanto riguarda la strategia di Trump in Medio Oriente.
“Netanyahu sta tergiversando. Non sta collaborando”, hanno dichiarato le fonti al giornale. “Non sta mettendo in pratica quanto concordato”.
Trump, a quanto pare, vorrebbe che Israele adottasse misure specifiche per sostenere la sua visione più ampia per il Medio Oriente. Ma Netanyahu, secondo alcune fonti, si è rifiutato di collaborare.
Un funzionario israeliano ha riferito a Israel Hayom che Trump sta intenzionalmente mettendo da parte Netanyahu nella speranza che “torni sulla retta via”.
La stessa fonte ha avvertito che Trump non ha intenzione di visitare Israele a breve, un netto cambiamento rispetto al suo precedente sostegno.
A peggiorare la situazione, i funzionari israeliani stanno esortando l’amministrazione Trump a considerare le sensibilità interne relative a qualsiasi discussione su uno stato palestinese. Secondo il rapporto, Dermer ha trascorso ore a redigere un testo che si limita ad accennare a un futuro stato palestinese.
In precedenza, Israel Hayom aveva riferito che Trump si sente deluso da Netanyahu e si sta preparando ad adottare misure unilaterali in Medio Oriente, in particolare per quanto riguarda gli accordi con l’Arabia Saudita, senza il contributo di Israele.
Da quando è tornato alla Casa Bianca, nel gennaio 2025, Trump ha offerto a Netanyahu un sostegno pressoché incondizionato, nonostante il genocidio israeliano a Gaza susciti reazioni negative a livello internazionale.
Tuttavia, fonti anonime citate da Israel Hayom affermano che i rapporti personali tra i due leader si stanno deteriorando.
Due importanti alleati di Trump avrebbero dichiarato in privato che il presidente statunitense non aspetterà più Israele e porterà avanti i suoi piani regionali.
La natura delle misure previste da Trump rimane poco chiara. Tuttavia, i funzionari israeliani sono sempre più preoccupati di essere esclusi dalle decisioni chiave degli Stati Uniti.
Un esempio: un accordo di cessate il fuoco tra gli Stati Uniti e il movimento Houthi dello Yemen che escludeva completamente Israele. Tel Aviv, a quanto pare, non ne era stata informata prima dell’annuncio dell’accordo.
Con l’aumentare delle tensioni, molti in Israele temono che la pazienza di Trump con Netanyahu sia finalmente esaurita e che gli Stati Uniti possano ora tracciare la propria rotta in Medio Oriente, con o senza il contributo di Israele.
(Fonti: Quds News, agenzie).