
Washington – MEMO. Merav Ceren, direttrice del Consiglio di Sicurezza Nazionale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per Israele e Iran, aveva precedentemente collaborato con il ministero della Difesa israeliano.
“La nomina di Merav Ceren a Direttrice per Israele e Iran presso l’NSC non è stata precedentemente resa nota, ma il suo lavoro con il ministero della Difesa israeliano è ben noto tra gli ambienti repubblicani”, ha riportato DropSite il 21 aprile.
La sua nomina a Direttrice per Israele e Iran è stata confermata dal portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Brian Hughes.
“Siamo entusiasti di avere la sua esperienza all’NSC, dove porta avanti l’agenda del Presidente su una serie di questioni mediorientali”, ha affermato.
Tuttavia, Hughes ha negato, parlando con Al-Monitor, che Ceren lavorasse presso il ministero della Difesa israeliano, nonostante la sua biografia sia presente sul sito web della Foundation for Defense of Democracies (FDD).
FDD è un think tank filo-israeliano con sede a Washington DC. “Ha lavorato presso il ministero della Difesa israeliano, dove ha partecipato ai negoziati in Cisgiordania tra il Coordinatore israeliano per le attività governative nei Territori e i funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese”, si legge nella sua biografia presso l’FDD.
L’amministratore delegato del think tank, Mark Dubowitz, ha pubblicamente chiesto di “porre fine al regime” in Iran e ha difeso gli attacchi aerei israeliani sul Libano.
L’FDD, che è stato descritto come “falco”, ha spinto con forza per lo smantellamento delle capacità di arricchimento dell’uranio dell’Iran, mentre il governo Trump conduce colloqui nucleari con Teheran.
DropSite osserva che è “raro che un paese straniero possa convincere i politici statunitensi”, aggiungendo che “la nomina di Ceren conferisce a Israele un vantaggio insolito nelle discussioni di politica interna, proprio mentre il governo israeliano ha lanciato una nuova campagna per fare pressione sul governo statunitense affinché inizi una guerra con l’Iran”.
Secondo recenti rapporti, Trump ha respinto una proposta di Tel Aviv per un attacco congiunto USA-Israele contro gli impianti nucleari iraniani.
I negoziati sul nucleare tra Teheran e Washington stanno procedendo “meglio del previsto”, secondo fonti citate da Al-Araby al-Jadeed il 22 aprile. Un funzionario statunitense ha inoltre recentemente dichiarato che ci sono stati “ottimi progressi” nei colloqui, in concomitanza con le notizie secondo cui un eventuale accordo futuro potrebbe non imporre il completo smantellamento della capacità di arricchimento dell’Iran.
Ciò ha suscitato critiche negli ambienti filo-israeliani, secondo cui Trump potrebbe orientarsi verso un accordo troppo simile all’accordo sul Piano d’azione congiunto globale (JCPOA) dell’era Obama, da cui il presidente si è ritirato durante il suo primo mandato nel 2018, ritenendolo un “cattivo accordo”.
Traduzione per InfoPal di F.L.