Tulkarm: le forze israeliane continuano l’assalto alla città e ai campi per l’80° giorno consecutivo

Tulkarm: le forze israeliane continuano l’assalto alla città e ai campi per l’80° giorno consecutivo

Tulkarm. Le forze di occupazione israeliane continuano l’aggressione sempre più intensa contro la città di Tulkarm e il suo accampamento per l’80° giorno consecutivo, e contro il campo di Nur Shams per il 67° giorno, in un contesto di devastazioni, rinforzi militari, incursioni e arresti.

Tra lunedì e martedì, le forze di occupazione hanno arrestato diversi giovani durante le incursioni nel sobborgo di Dhnaba e nel campo di Nur Shams.

Le forze di occupazione hanno inviato ingenti rinforzi militari, tra cui unità di fanteria, alla città e ai suoi due accampamenti dalla porta di Nitzani Oz a ovest. Si sono schierati lungo le strade principali e i quartieri, ostacolando la circolazione di veicoli e cittadini, sottoponendoli a perquisizioni e molestie.

Queste unità si sono dirette verso i campi di Tulkarm e Nur Shams, così come a Dhenaba e Harat al-Salam, con intensi rastrellamenti e perquisizioni, e con il pesante utilizzo di munizioni letali e bombe stordenti. Ciò ha coinciso con il diffuso dispiegamento di veicoli militari nelle strade e nei campi della città.

Le forze di occupazione hanno recentemente intensificato le loro campagne di sfollamento forzato contro i residenti dei campi di Tulkarm e Nur Shams, di strada Nablus e della rotatoria nel quartiere settentrionale della città.

Dopo minacce e intimidazioni, hanno costretto i residenti a evacuare le loro case, concedendo loro un breve periodo di tempo per recuperare i loro beni. Hanno poi trasformato le case in caserme.

Nel frattempo, strada Nablus, che collega i campi profughi di Tulkarm e Nur Shams, ha visto un massiccio dispiegamento di forze di occupazione, limitando gli spostamenti dei cittadini e ostacolandone la circolazione sulla strada.

Alcuni tratti della strada sono stati chiusi con cumuli di terra in entrambe le direzioni. Posti di blocco sono installati lungo la strada, impedendo il passaggio dei veicoli.

Anche il sobborgo di Dhnaba, a est della città, è quotidianamente oggetto di una presenza massiccia di unità di fanteria, in particolare nei pressi delle piattaforme di Attar e della moschea di al-Firdaws.

Vengono istituiti posti di blocco mobili, i veicoli vengono fermati e perquisiti, i documenti d’identità dei passeggeri vengono controllati e, in molti casi, le auto sono costrette a tornare indietro.

La continua aggressione israeliana e l’escalation contro la città di Tulkarm e i suoi due campi hanno causato la morte di 13 cittadini, tra cui un bambino e due donne, una delle quali incinta di otto mesi. Decine di persone sono state ferite e arrestate.

Ha inoltre portato allo sfollamento forzato di oltre 4 mila famiglie dai campi di Tulkarm e Nur Shams, nonché di centinaia di famiglie dal quartiere settentrionale della città, dopo che le loro case sono state confiscate e diverse trasformate in avamposti militari.

L’aggressione ha causato ingenti distruzioni alle infrastrutture, tra cui case, negozi e veicoli, che sono stati completamente e parzialmente demoliti, bruciati, vandalizzati, saccheggiati e rubati. 396 case sono state completamente distrutte e 2.573 parzialmente, nei campi di Tulkarm e Nur Shams, oltre a bloccare i loro ingressi e i vicoli con cumuli di terra.

(Fonti: Wafa, Quds News, agenzie).

Traduzione per InfoPal di F.L.