Tunisia – InfoPal. Per il ricercatore tunisino Kamal bin Younis: “Tra i profitti della rivoluzione tunisina vi è anche l’aver dotato la neo autorità della capacità di dialogo con tutti gli attori palestinesi: Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), Hamas, Jihad Islamico e il resto delle fazioni palestinesi”.
“E’ questa l’essenza di un’autorità di sostanza e referente. Le potenzialità dell’autorità tunisina post-rivoluzione stanno nel rivestire un ruolo diplomatico nella riconciliazione palestinese. Credo che la rivoluzione tunisina goda di molta ammirazione tra i palestinesi e la nostra leadership sta dimostrando di collimare con un’autorità de facto, che fa da punto di riferimento per tutte le fazioni palestinesi. A tal proposito vorrei ricordare il legame di Mahmoud ‘Abbas con il nostro Paese, dove vi ha vissuto a lungo, ma anche l’importanza della visita di Isma’il Haniyah e il suo incontro con il presidente di an-Nahda, Rashid al-Ghannushi. La leadership tunisina, insomma, ha tutte le carte in regola per lavorare a favore del processo di unità politica dei palestinesi.
“Ammetto che c’è tanto da fare sul fronte interno, ma la nuova Tunisia ha interesse a ritagliarsi un ruolo di rilievo nella politica estera. Questo è anche il motivo per cui il nostro ministro, Rafiq ‘Abdel Salam, tiene molto ad ospitare una conferenza dei Paesi amici della Siria.
“Tutto ciò conferma che l’autorità tunisina ha le capacità di svolgere un ruolo attivo nella questione palestinese, una delle missioni prioritarie del nostro Paese”.
Elisa Gennaro