Tunisia: l’eroe palestinese Kuntar scampa a linciaggio salafita

Durante una recente visita alla Tunisia, l’eroe della resistenza palestinese, Samir Kuntar, che passò 30 anni nelle prigioni israeliane con imputazioni false e che venne poi liberato nell’ambito dello scambio di detenuti tra Israele e Hezbollah, a stento è riuscito a scampare a un linciaggio da parte di 500 criminali salafiti armati di spade, bastoni, coltelli e altre armi.

Salafi “thugs”.

Altri cinque sono rimasti feriti, alcuni gravemente. Akhbar riferisce che né l’uno né l’altro attacco sono stati impediti dal ministero degli Interni tunisino che è controllato da dirigenti del movimento Nahda (Fratellanza Musulmana, ndr).

I salafiti hanno giustificato il loro assalto facendo riferimento al legame di Kuntar allo sciismo (è Druso convertito) e al suo sostegno al governo siriano.

 Analisti indicano un discorso che Kuntar aveva fatto due giorni prima dell’incidente, quando si era rivolto al leader di al-Nahda, Rachid al-Ghannouchi, chiedendogli di dichiarare la Tunisia “una terra anti-normalizzazione” (con l’entità sionista) se era seriamente interessato alla liberazione della Palestina.

Analisti pensano che questo discorso è stato ritenuto da alcuni dirigenti del partito una provocazione che meritava una risposta. Questa è andata ben oltre con gli esecutori di un crimine, gli affiliati in Tunisia ai movimenti wahabiti fondati in Arabia Saudita.

Al-Akhbar nota anche che l’assalto a Kuntar è avvenuto il giorno dopo che a una band iraniana è stato impedito di suonare a Kairouan a causa dell’identità sciita. Gli sciiti in Tunisia hanno protestato per il divieto, ma sono stati duramente attaccati con la minaccia verbale di “disciplinarli” da parte dei sostenitori di al-Nahda su una pagina Facebook.

Akhbar rileva pure che l’attacco a Kuntar inasprisce ulteriormente l’opposizione di una parte del popolo tunisino ad al-Nahda che viene ritenuta responsabile dell’assalto.