Salafi “thugs”.
Altri cinque sono rimasti feriti, alcuni gravemente. Akhbar riferisce che né l’uno né l’altro attacco sono stati impediti dal ministero degli Interni tunisino che è controllato da dirigenti del movimento Nahda (Fratellanza Musulmana, ndr).
I salafiti hanno giustificato il loro assalto facendo riferimento al legame di Kuntar allo sciismo (è Druso convertito) e al suo sostegno al governo siriano.
Analisti indicano un discorso che Kuntar aveva fatto due giorni prima dell’incidente, quando si era rivolto al leader di al-Nahda, Rachid al-Ghannouchi, chiedendogli di dichiarare la Tunisia “una terra anti-normalizzazione” (con l’entità sionista) se era seriamente interessato alla liberazione della Palestina.
Analisti pensano che questo discorso è stato ritenuto da alcuni dirigenti del partito una provocazione che meritava una risposta. Questa è andata ben oltre con gli esecutori di un crimine, gli affiliati in Tunisia ai movimenti wahabiti fondati in Arabia Saudita.
Al-Akhbar nota anche che l’assalto a Kuntar è avvenuto il giorno dopo che a una band iraniana è stato impedito di suonare a Kairouan a causa dell’identità sciita. Gli sciiti in Tunisia hanno protestato per il divieto, ma sono stati duramente attaccati con la minaccia verbale di “disciplinarli” da parte dei sostenitori di al-Nahda su una pagina Facebook.
Akhbar rileva pure che l’attacco a Kuntar inasprisce ulteriormente l’opposizione di una parte del popolo tunisino ad al-Nahda che viene ritenuta responsabile dell’assalto.