UE “fortemente preoccupata” a causa della politica israeliana di demolizione

Gerusalemme occupata-PIC. Giovedì, l’Unione Europea (UE) ha espresso “grande preoccupazione” a causa dello smantellamento di una scuola palestinese, realizzato dalle forze israeliane il 5 dicembre, frequentata da 40 studenti palestinesi nel villaggio di al-Simiya, ad al-Khalil/Hebron, Cisgiordania settentrionale.

L’Unione Europea ha dichiarato che questa è la quinta demolizione o confisca di strutture scolastiche che le autorità israeliane hanno realizzato in Cisgiordania nel 2018.

Secondo la dichiarazione dell’UE, un totale di 50 scuole nell’Area C e a Gerusalemme est, hanno ricevuto ordini di demolizioni o per fermare i lavori, “creando un ambiente coercitivo che colpisce più di 5 mila bambini delle scuole.

“Ogni bambino ha il diritto di accedere all’istruzione e gli Stati hanno l’obbligo di proteggere e rispettare questo diritto, garantendo che le scuole siano spazi inviolabili”.

La dichiarazione aggiunge: “In linea con la sua posizione di lunga data su questo tema, l’UE chiede alle autorità israeliane di fermare le demolizioni e le confische di case e proprietà palestinesi, in conformità con i suoi obblighi come potere occupante sotto il diritto internazionale umanitario, e di cessare le politiche di costruzione e di espansione delle colonie, di designazione delle terre per uso esclusivo israeliano e di creazione di ostacoli allo sviluppo palestinese, che minacciano la soluzione a due Stati”.

Le missioni dell’UE a Gerusalemme e Ramallah hanno anche invitato le autorità israeliane a ricostruire le strutture scolastiche sugli stessi luoghi e senza indugio.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.