Ufficiali israeliani definiscono il coordinamento della sicurezza dell’ANP “eccellente”

360007CBetlemme-Ma’an. I media israeliani hanno riportato alcune dichiarazioni dei funzionari di sicurezza israeliani, secondo i quali ci sarebbero stati “significativi miglioramenti” da parte dell’Autorità Nazionale Palestinese nell’affrontare il problema delle violenze nella Cisgiordania occupata.

I funzionari hanno notato un cambiamento da inizio dicembre nella reazione dell’ANP a un’ondata di violenza che imperversava nei territori palestinesi già due mesi prima, come riportato dal quotidiano israeliano Haaretz.

Nonostante il presidente palestinese Mahmoud Abbas in un primo momento avesse concesso ad alcuni membri dell’ala militare di Al-Fatah di partecipare alle manifestazioni contro le forze militari israeliane, nel malcontento generale, questa partecipazione si è poi fermata, e si è placata anche la “retorica infuocata” dei media ufficiali dell’ANP, secondo quanto riportato da Haaretz.

I funzionari delle agenzie di sicurezza israeliane hanno definito la recente coordinazione per la sicurezza tra l’ANP e Israele “eccellente”, citando anche la presenza armata delle forze dell’ANP in luoghi definiti “punti di conflitto” tra i manifestanti e le forze armate israeliane.

Tra questi la Tomba di Rachele a Betlemme, a nord di Ramallah, dove le forze di sicurezza dell’ANP sono state costantemente presenti, evitando a volte scontri tra manifestanti e militari israeliani, secondo Haaretz.

Il rapporto è arrivato nella crescente frustrazione della popolazione palestinese nei confronti della leadership, in particolare verso alcuni membri dell’ANP rimasti in silenzio durante i disordini recenti.

La collaborazione tra l’ANP e Israele risale al momento della sua formazione negli Accordi di Oslo, scatenando molte accuse nei confronti della leadership palestinese, che avrebbe permesso la continua occupazione militare da parte di Israele. Più recentemente l’ANP è stata accusata di aver represso una importante rivolta del popolo palestinese.

Le forze dell’ANP hanno fermato quasi ogni settimana i manifestanti che volevano raggiungere un posto di blocco nell’insediamento illegale di Beit El, vicino Ramallah,

La scorsa settimana le forze dell’ANP hanno inoltre bloccato centinaia di manifestanti durante la loro marcia verso il posto di blocco israeliano, istituendoaltri posti di blocco mobili evarie barriere.

Una settimana prima, le forze di sicurezza avevano attaccato alcuni giornalisti che cercavano di documentare gli ostacoli imposti ai manifestanti. Questo ha portato il gruppo per i diritti mediatici palestinese MADA ad aprire un’inchiesta sull’accaduto, citando le forze di sicurezza dell’ANP come responsabili delle violenze.

L’ufficio di sicurezza israeliano si è riunito più volte questa settimana per discutere il possibile collasso dell’ANP dovuto ai recenti tumulti, alla crisi economica e alla crisi politica della leadership palestinese.

Il ministro degli Affari Esteri palestinese ha accusato il primo ministro Benjamin Netanyahu di aver ordito un “complotto” ai danni dell’ANP, dopo che egli stesso aveva predetto un collasso imminente.

Il primo ministro ha esortato l’ufficio di sicurezza israeliano a prevenire il collasso dell’ANP, e allo stesso tempo a prepararsi a una possibile dissoluzione, che porterebbe le forze israeliane a dover assumere la piena responsabilità degli affari civili e della sicurezza nella Cisgiordania occupata.

Traduzione di Giovanna Niro