Uliveti devastati dai coloni israeliani: ‘Mezzo milione di dollari i danni alla produzione annuale’

Nablus – Pal-Info. L'organizzazione internazionale per il sostegno e lo sviluppo palestinese ha avvertito della necessità di una ripresa nella produzione di olio locale di fronte alla violenza dei coloni israeliani.

“I coloni israeliani hanno sradicato, incendiato e tagliato alberi d'ulivo di proprietà palestinese, e quest'anno si stima una perdita nella produzione di mezzo milione di dollari. 7.500 alberi d'ulivo palestinesi sono stati distrutti”.

L'Oxfam, il sindacato degli agricoltori e quello dei comitati per la protezione della categoria, hanno informato che “a causa di questa situazione, la produzione di olio quest'anno sarà appena la metà di quella dell'anno scorso”.

Jeremy Hobbs, direttore esecutivo di Oxfam International, ha osservato: “Incendiare alberi di ulivo equivale al rogo del conto in banca di un agricoltore. Sono oltre 100mila le famiglie palestinesi che traggono sostentamento dal raccolto.

Nonostante l'alta immoralità di questi attacchi, la giustizia israeliana non ha ascoltato che pochi casi”.

“Yesh Din”, Ong locale partner di Oxfam, ha documentato 688 aggresioni di coloni israeliani dal 2005 al 2011.

“Il 91% di questi casi sono stati risolti senza un'accusa, né l'imposizione di una pena nei confronti dei coloni israeliani, mentre sono in corso 97 procedimenti giudiziari per devastazioni e danni al raccolto palestinese. Ad ora non si sa nulla”.

“Sappiano che i coloni non sono al di spora della legge”, ha affermato Munjid Abu Jesh, del Comitato per la protezione degli agricoltori, rivolgendosi anche ai militari israeliani che accordano protezione ai coloni, che ha aggiunto: “Violenze e aggressioni, aree dichiarate chiuse e interdette ai legittimi proprietari. Sono circa un milione gli alberi d'ulivo sulle zone di confine (Linea Verde) e alle quali non possiamo accedere perché in loro prossimità sorgono gli insediamenti illegali israeliani”.

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