Al-Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Testimoni oculari hanno riferito di un grande crollo, avvenuto nel pomeriggio di martedì 8 gennaio, alle porte di Silwan, a sud della moschea di al-Aqsa.
I testimoni hanno affermato che l’incidente si è verificato vicino all’ingresso dell’avamposto coloniale di Ir David, dove l’occupazione ha bloccato la strada per impedire alle persone di raggiungere il luogo e fotografarlo, mentre le squadre di intervento, formate dai coloni, hanno lavorato per chiudere, con il cemento, la voragine lasciata dal crollo.
Da parte sua, il Centro informazioni di Wadi Hilweh, in una dichiarazione rilasciata nella serata di martedì, ha riferito che il luogo dell’incidente era oggetto di lavori di scavo, eseguiti dall’occupazione con l’ausilio di attrezzature di grandi dimensioni, per costruire un tunnel pedonale riservato ai soli coloni e turisti, per collegare l’avamposto denominato “Città di Davide” con la piazza di Wadi Hilweh, denominata “Parcheggio Givati”. Il Centro ha aggiunto che i residenti avevano più volte protestato ed ostacolato i lavori, mentre molte associazioni per i diritti avevano presentato dei ricorsi contro il progetto in questione.
Dal canto suo, il Comitato popolare di Wadi Hilwa, aveva avvertito in passato sul rischio crolli, che gli scavi effettuati dall’associazione coloniale Elad avrebbero provocato, sia nel luogo dell’incidente che nelle strade e i vicoli di tutto il quartiere, soprattutto con l’inizio della stagione invernale.
Negli ultimi due giorni, i crolli e le crepe nella strada principale di Wadi Hilweh, cominciate con l’inizio dell’inverno, si sono intensificate, tuttavia, la Municipalità di Gerusalemme non ha attuato alcun intervento necessario per la riparazione.
Il Centro informazioni di Wadi Hilweh ha riferito che dal 2008 e fino a quest’anno, crolli e collassi si sono verificati nelle case, strade, moschea e nella scuola di Silwan, a causa dei continui lavori di scavo portati avanti dall’associazione Elad nelle strade del quartiere. Ha aggiunto che i crolli che si verificano ogni anno dimostrano che gli scavi effettuati dall’associazione per i coloni “hanno scopi politici”, nonostante i tentativi di mascherarli.