Un colpo alla testa per Farqan Dogan: il più piccolo dei martiri della Freedom Flottilla

Istanbul – Pal-Info. Furqan Doğan,, cittadino statunitense di origini turche, aveva 19 anni quando è stato assassinato a bordo di Mavi Marmara, la nave turca aggredita dai commando israeliani il 31 maggio scorso.

Farqan era su quella nave nella speranza di raggiungere i suoi fratelli a Gaza.

Il più giovane d’età e il primo martire di quell’assalto: i soldati israeliani si sono accaniti su Farqan, sparandogli ben quattro colpi in testa e al petto.

Ai suoi funerali hanno partecipato a decine di migliaia tra turchi e mediorientali radunati nella città di Kayser.

Slogan in solidarietà a Farqan e alla Freedom Flotttilla, accompagnati da bandiere turche e palestinesi insieme.

Quel viaggio per Farqan, coincideva con le sue vacanze prima di iscriversi all’università.

Parla Moustafa, fratello maggiore della più giovane delle vittime della Freedom Flottilla. Racconta di un ragazzo pieno di vita, sorridente, molto generoso ed estremamente felice per essere riuscito ad imbarcarsi verso Gaza.

L’ultimo contatto avuto con Farqan è stato quando la l nave era ancora nei pressi del porto di Antalya.

Poi la notizia del suo assassinio.

“Siamo tristi certo ma, la nostra casa non è in lutto. Celebriamo il suo martirio”.

Dal racconto di Moustafa, conosciamo un Farqan molto legato alla Palestina e un vivido sostenitore della causa palestinese.

Quando qualcuno degli attivisti aveva profilato la possibilità di fare marcia indietro, il ragazzo aveva risposto di essere determinato a raggiungere i suoi fratelli di Gaza.

I colleghi di scuola dicono di Farqan: “era molto bravo a scuola, amava le lingue straniere e voleva diventare medico”.

Farqan amava lo sport così, dopo il suo martirio, l’amministrazione della scuola che frequentava ha deciso di intitolare la palestra proprio in suo onore.

Ahmad, il padre di Farqan, membro di un Università turca, ha tenuto a specificare che il figlio avesse solo il passaporto statunitense.

Ambasciata e consolato turchi in Turchia hanno contattato il padre che ha chiesto alle autorità di procedere nell’indagini sull’assassinio del figlio, allo stesso modo come le rappresentanze USA stanno facendo per le altre vittime della Freedom Flottilla.

‘Ali Yuones Oglu, amico di Karqan, anch’egli a bordo di Mavi Marmara racconta: “sulla nave c’era entusiasmo, abbiamo respirato i ‘diritti umani’ come da nessun’altra parte. Poi, mentre ci preparavamo per la preghiera dell’alba….è sopraggiunto l’attacco omicida di Israele” (…) “Io ero alle prese con dei filmati e mi sono allontanato da Farqan per caricare fotografie e video. Da quel momento non l’ho più visto” conclude in lacrime ‘Ali.

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