MEMO. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra’ad al-Hussein, ha affermato di essere “davvero scioccato” dall’uccisione di un palestinese disabile (ambedue gli arti amputati), su sedia a rotelle, da parte delle forze di occupazione israeliane nella Striscia di Gaza, lo scorso venerdì.
Al-Hussein ha affermato: “I fatti raccolti finora dal mio staff a Gaza suggeriscono che la forza usata contro Ibrahim Abu-Thurayya è stata eccessiva”.
Abu-Thurayya, un disabile con ambedue gli arti inferiori amputati durante un attacco di droni israeliani nell’offensiva del dicembre 2008, è stato colpito alla testa ed ucciso da un cecchino israeliano mentre stava prendendo parte a una protesta contro il riconoscimento degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale d’Israele.
“La legge internazionale sui diritti umani regola rigorosamente l’uso della forza nel contesto di proteste e manifestazioni. L’uso letale di armi da fuoco dovrebbe essere utilizzato solo come ultima risorsa, quando strettamente necessario, al fine di proteggere la vita”.
“Per quanto possiamo vedere, non c’è assolutamente nulla che suggerisca che Ibrahim Abu-Thurayya stesse ponendo una minaccia imminente di morte o gravi ferite quando è stato ucciso. Data la sua grave disabilità, che doveva essere chiaramente visibile a chi gli ha sparato, il suo omicidio è incomprensibile – un atto davvero scioccante e sfrenato”, ha aggiunto al-Hussein.
In riferimento agli oltre 3.400 palestinesi che sono stati feriti nelle proteste, al-Hussein ha affermato: “Questo livello di vittime suscita seri dubbi e preoccupazioni sul fatto che la forza usata dai soldati israeliani sia adeguatamente calibrata per la minaccia.
“Tali eventi, compresa la perdita di cinque vite umane insostituibili, possono tristemente essere ricondotti direttamente all’annuncio unilaterale degli Stati Uniti sullo status di Gerusalemme, che rompe il consenso internazionale ed è pericolosamente provocatorio”.
Traduzione di F.H.L.