Un fine settimana di sangue: l'esercito israeliano ha ucciso 9 cittadini palestinesi in due giorni.

Quello appena trascorso è stato un fine settimana di sangue per i palestinesi. L’IDF, l’esercito israeliano, ha massacrato due minorenni e vari adulti in attacchi feroci contro alcune città e campi profughi della West Bank. E questo, mentre il premier Ehud Olmert incontra quindicinalmente il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas.

Hamas e Fatah hanno lanciato l’allerta al popolo e alle fazioni armate palestinesi, affinché si tengano pronti ad affrontare un nuovo scontro diretto con le forze di occupazione.

Jenin

In poche ore, 4 palestinesi sono stati ammazzati: 3 attivisti di fazioni militari e una ragazzina di 17 anni, studentessa all’ultimo anno di superiori: Bushra Bargheish, del campo profughi di Jenin.

I proiettili dell’esercito israeliano l’hanno raggiunta alla testa mentre stava studiando per l’esame di maturità, che avrebbe dovuto affrontare ieri. Avrebbe voluto iscriversi poi alla facoltà di Scienze politiche. Una raffica di proiettili, probabilmente diretta al fratello, attivista della resistenza palestinese, l’hanno colpita mentre si trovava nella sua camera, a studiare, ponendo fine a tutti i suoi progetti futuri.

La mamma di Bushra ha raccontato: "Ho sentito un frastuono di spari che colpivano la mia casa, provenienti dalla camera di mia figlia. Sono corsa immediatamente e ho visto i buchi dei proiettili sulle pareti. Ho urlato a Bushra che era stesa sul pavimento. Ho pensato che si fosse buttata a terra per ripararsi dagli spari, ma ho visto una pozza di sangue uscire dalla sua testa, e allora ho capito che era stata colpita. L’ho chiamata molte volte, ma non ho ricevuto risposta perché la sua anima se n’era andata. Mi sono precipitata alla porta per chiamare aiuto, ma un soldato israeliano mi ha fermato e mi ha ordinato di far uscire tutti dalla casa. Gli ho urlato: ‘Tu sei l’assassino a sangue freddo di mia figlia!".

Dopo averle assassinato la giovane figlia, i soldati hanno impedito che la madre chiamasse l’ambulanza per trasportare Bushra in ospedale. Tuttavia, un infermiere è riuscito a raggiungere la casa contro la volontà dei militari, ma non ha potuto far altro che constatare il decesso della ragazzina e portarne via il cadavere. I militari appostati davanti all’abitazione dei Bargheish hanno voluto vedere la vittima per accertarsi che si trattasse della ragazza.

Ieri, migliaia di palestinesi hanno partecipato al funerale di Bushra e degli altri 3 palestinesi assassinati, chiedendo vendetta contro le forze israeliane.

I tre militanti uccisi sono Mahmoud Jalil, 21 anni, delle Brigate Al-Quds, ala armata del Jihad islamico; Abbas Ad-Damj, 21 anni; e Ahmad Al-‘Issa, 24, attivisti delle Brigate Al-Aqsa, ala militare di Fatah.

Ramallah

Ieri mattina, nel villaggio di Dier Abu Mishaal, le forze di occupazione israeliane hanno sparato a sangue freddo un ragazzino di 14 anni, Karim Salem Zahran, e lo hanno lasciato morire dissanguato, impedendo ai soccorsi di raggiungerlo.

Nonostante sanguinasse copiosamente, i militari hanno negato l’accesso alle ambulanze e lo hanno guardato sanguinare finché è spirato.

Con Karem, il totale dei palestinesi massacrati dalle truppe israeliane in 24 ore è salito a 9. Gli altri 8 sono stati assassinati a Nablus e Jenin.

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