Un funzionario accusa l’Anp di prendere di mira i membri di Hamas in Cisgiordania

Ramallah – Ma’an. Sabato un funzionario di Hamas ha denunciato quelli che ha definito tentativi dell’Autorità Palestinese di “zittire” e marginalizzare i membri del movimento dopo che le forze di sicurezza hanno “attaccato” i raduni del giorno precedente.

Saed Abu Bahaa, leader di Ramallah, ha esortato i funzionari del governo di unità nazionale palestinese a investigare sugli “attacchi” avvenuti durante i raduni organizzati dai sostenitori di Hamas per condannare gli attacchi nell’area della moschea di Al-Aqsa.

Ha dichiarato: “Consideriamo l’oppressione dei raduni in supporto di Al-Aqsa – a prescindere dal fatto che avevano ottenuto le necessarie licenze – come una violazione grave e seria delle libertà”.

“Hamas vede le pratiche dei servizi di sicurezza dell’Anp contro i sostenitori di Al-Aqsa e di Gerusalemme come tentativi di zittire ogni voce che si opponga alla giudaizzazione della sacra moschea di Al-Aqsa”, ha dichiarato, aggiungendo che alcuni circoli palestinesi sono contrari a coloro che si oppongono ai piani dell’occupazione israeliana per prendere il controllo di Gerusalemme e dei suoi luoghi sacri.

Abu Bahaa ha avvertito che gli attacchi sui raduni sono indicativi di una più vasta repressione del movimento, suggerendo che i leader delle forze di sicurezza della Cisgiordania precedentemente dominata da Fatah stiano prendendo di mira Hamas.

Hamas “avverte le politiche dell’Anp che cercano di tenere Hamas fuori dalla scena politica e lo trattano come un movimento proibito in Cisgiordania”.

Ci sono parecchi indicatori che lo provano, ha aggiunto, puntando alla messa al bando delle bandiere di Hamas durante i raduni e in generale al divieto delle attività di Hamas, così come all’attacco e all’arresto dei sostenitori di Hamas.

“Coloro che si impegnano in questi atti vivono nell’illusione di poter celare Hamas dalle strade palestinesi, ma sanno bene che Hamas è ben radicato in questa terra con i suoi rami che si innalzano al cielo.

I commenti di Abu Bahaa suggeriscono crescenti tensioni fra l’Anp guidata da Fatah e Hamas in Cisgiordania, nonostante l’esistenza di un governo di unità nazionale fra i gruppi concordato ad aprile.

La divisione politica fra Fatah e Hamas è iniziata nel 2007, un anno dopo che Hamas aveva vinto le lezioni legislative in tutti i territori palestinesi ma era stato soggetto a un boicottaggio da parte di Israele e dagli stati occidentali che aveva lasciato l’economia in una fragile condizione.

Quell’anno, comunque, Hamas ha accusato i membri di Fatah nella Striscia di Gaza di progettare un colpo per far cadere il governo. Ciò ha portato a scontri per le strade ed è finito con il controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza e con un governo guidato da Fatah in Cisgiordania.

L’accordo del 23 aprile di quest’anno ha posto fine a sette anni di divisione politica fra i partiti, ma da allora il governo di unità è stato afflitto da difficoltà di bilancio e dalla pressione israeliana e internazionale contro l’inclusione di Hamas nel governo.

I critici affermano che Israele ha cercato ripetutamente di compromettere il patto, anche attraverso una campagna di arresti di massa contro i membri di Hamas in tutta la Cisgiordania durante l’estate così come con l’assalto di 50 giorni a Gaza che ha ucciso oltre 2000 palestinesi.

Mentre gli ufficiali palestinesi hanno sottolineato la necessità dell’unità nazionale per fronteggiare questi attacchi, in Cisgiordania le forze di sicurezza hanno mantenuto la pressione sui membri di Hamas e hanno fiancheggiato le forze israeliane mentre ne arrestavano a centinaia.

I ritardi nella costruzione di Gaza all’indomani dell’attacco israeliano che ha lasciato oltre 110mila sfollati, nel frattempo, hanno portato a una crescente frustrazione e rappresentano la sfida maggiore all’unità politica.