Un giovane ucciso, decine di feriti e asfissiati in scontri in Cisgiordania a sostegno del campo di Shu’afat

Cisgiordania-Quds Press. Mercoledì, un giovane palestinese è stato ucciso e decine di altri sono stati feriti, dei quali tre gravemente, in scontri (*) scoppiati con le forze di occupazione israeliane in aree separate della Cisgiordania.
In un breve comunicato, il ministero della Salute palestinese ha comunicato che un ragazzo di 18 anni, Osama Mahmoud Adawi, è stato colpito all’addome e ucciso da proiettili letali sparati dalle forze di occupazione (IOF), nel campo di al-Aroub, a nord di Hebron/al-Khalil.

Fonti locali hanno affermato: “Le forze di occupazione hanno utilizzato proiettili letali e di acciaio rivestiti di gomma, bombe sonore e a gas, durante gli scontri scoppiati all’ingresso del campo di al-Aroub. Decine di persone sono rimaste soffocate e ferite, tra cui due bambini, colpiti da proiettili letali sparati contro di loro all’ingresso del campo”.

L’esercito di occupazione ha ferito con proiettili al piede Omar Bassam at-Tit (14 anni), mentre si trovava con la sua famiglia nella zona di Safa, a nord della città di Beit Ummar, e lo ha arrestato.

Scontri hanno avuto luogo all’ingresso nord di Betlemme, dove l’occupazione ha sparato lacrimogeni contro civili e studenti delle scuole; due giovani sono stati feriti con proiettili letali, e a decine sono rimasti asfissiati.

In alcune zone della Cisgiordania, comprese quelle di Betlemme, è stato annunciato uno sciopero generale, a sostegno del campo di Shu’afat, nella Gerusalemme occupata, che è sotto assedio soffocante.

Scontri sono scoppiati tra giovani e IOF vicino all’ingresso nord della città di al-Bireh.
Un giovane è stato gravemente ferito da proiettili letali ed è stato ricoverato al Palestine Medical Complex di Ramallah: il proiettile è penetrato nella spalla e si è depositato nel torace.

Secondo fonti dei media, un giovane è stato colpito dall’occupazione durante scontri nei pressi dell’ingresso del villaggio di an-Nabi Saleh, a nord-ovest di Ramallah.

Scontri sono scoppiati anche nella città di ar-Ram, dove i soldati hanno sparato lacrimogeni e bombe sonore contro i giovani.

Diverse aree della Cisgiordania occupata hanno assistito a scontri violenti e scioperi generali, a sostegno della popolazione del campo di Shu’afat (a nord-est di Gerusalemme).
Le forze di occupazione continuano a chiudere gli ingressi e le uscite del campo di Shu’afat, per il quinto giorno consecutivo, oltre agli ingressi alle città di Hizma, Anata e di altre cittadine di Gerusalemme, che vivono sotto stretto assedio.

Tali misure arrivano dopo che un gruppo della resistenza palestinese ha effettuato, sabato scorso, una sparatoria al posto di blocco militare di Shu’afat, che ha provocato la morte di una soldatessa israeliana e il ferimento di altre, una delle quali è in condizioni critiche, mentre l’autore si è ritirato in sicurezza.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.