Un palestinese muore per una ferita di 7 anni provocata dalle truppe israeliane

Nablus – Ma’an. Secondo le fonti mediche palestinesi, mercoledì un uomo del campo profughi di al-Faria, vicino a Nablus, è morto a causa delle ferite riportate nel 2008 per mano delle truppe israeliane.

I locali e i parenti hanno raccontato che Omar Husni Subuh, di 45 anni, era stato colpito dalle truppe israeliane che avevano fatto irruzione nella sua casa nel 2008, mentre tentavano di arrestare un cecchino affiliato alle Brigate al-Quds, l’ala militare della Jihad Islamica. Subuh aveva riportato gravi ferite e aveva ricevuto i trattamenti in Giordania.

Ma’an aveva riferito nel 2008 che le truppe, che stavano guidando un furgone del latte, avevano sparato nello stomaco al 38enne Subuh e aggredito “duramente” Yousif, suo fratello disabile di 22 anni, durante gli scontri che erano seguiti all’incursione di arresto fallita.

Le forze sotto copertura avevano circondato la casa del membro 28enne delle Brigate al-Quds Samer Al-Ghoul, però non erano state in grado di catturarlo.

Non riuscendo a catturare Al-Ghoul, un gran numero di soldati in uniforme aveva invaso il campo per supportare le forze speciali, provocando scontri. Le truppe israeliane avevano usato proiettili e lacrimogeni contro i palestinesi locali, e durante questi scontri Subuh era stato colpito.

Oggi le forze israeliane continuano i raid notturni di routine, usando regolarmente munizioni vere. Secondo il gruppo per i diritti umani “Defense for Children International-Palestine”, nel 2014 46 palestinesi sono morti a causa dell’uso israeliano di proiettili veri nella Cisgiordania occupata, 11 dei quali erano bambini.