Un quotidiano ebraico rivela i piani dei “Gruppi del tempio” contro la moschea di Al-Aqsa

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Un quotidiano ebraico ha rivelato che i responsabili della sicurezza del governo israeliano tratteranno presto i progetti dei cosiddetti “gruppi del Monte del Tempio” (il nome ebraico della moschea di al-Aqsa), già resi noti al nuovo ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir: progetti che prendono di mira principalmente la moschea di al-Aqsa.

Secondo il quotidiano ebraico Israel Hayom, i gruppi estremisti chiedono di “aprire il Monte del Tempio agli ebrei fino al sabato e di potervi effettuare le incursioni fino alle ore serali, oltre che aprire tutte le entrate della moschea di al-Aqsa per effettuare questi abusi sacrileghi”.

Ha affermato che c’è un’altra richiesta importante, ovvero di “non limitare le incursioni ebraiche solo ai gruppi, ma di consentirle anche a singole persone, a condizione che vengano comprese in ciò tutte le aree della moschea di al-Aqsa”.

I gruppi cercano anche di “facilitare notevolmente le procedure di filtraggio per gli ebrei all’ingresso della moschea di al-Aqsa, e di costruire una stazione di controllo all’estremità del ponte al-Mughrabi, oltre a sostituire questo ponte ormai fatiscente con un nuovo ponte di pietra, un piano osteggiato apertamente dalla Giordania”, secondo quanto riporta il giornale.

Si afferma, inoltre, che tra le richieste c’è anche il “riconoscimento del Monte del Tempio (Moschea al-Aqsa) come luogo sacro per gli ebrei”.

È palese che i coloni stanno cercando di incrementare facilitazioni e favoreggiamenti, per “consentire l’introduzione del siddur (libro delle preghiere quotidiane) e altri oggetti sacri nel monte, come consentire ai fedeli di indossare il tallit (lo scialle di preghiera ebraico), e i tefillin (oggetto di culto ebraico). In poche parole rendere ufficiali queste pratiche religiose, che oggi sono basate su intese silenziose e informali”, secondo il quotidiano ebraico.

Questi movimenti chiedono anche “l’istituzione e l’organizzazione di un organo governativo ufficiale per gestire gli affari di al-Aqsa, oltre che l’inclusione di programmi di studio sulla Moschea di al-Aqsa nel sistema educativo in Israele”.

Il giornale ha affermato che queste e ulteriori richieste saranno presentate tra non molto da Ben Gvir alle autorità nazionali, alla polizia, ai servizi di sicurezza e anche al primo ministro Benjamin Netanyahu.

Martedì il sedicente ministro israeliano della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha partecipato a un’incursione nella moschea di Al-Aqsa, con le condanne palestinesi, arabe e internazionali. I timori di una situazione esplosiva nella regione sono sempre più alti dopo che Netanyahu ha assunto il comando di un nuovo governo di destra.

Ogni giorno, tranne il venerdì e il sabato, al-Aqsa è soggetta a molteplici incursioni di coloni, tutti tentativi dell’occupazione per dividerla temporalmente e spazialmente.

Traduzione per InfoPal di G.B.