Ramallah-Quds Press. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha documentato 13 violazioni commesse dalle forze di occupazione israeliane contro i giornalisti e le istituzioni mediatiche, durante l’aggressione israeliana in corso sulla Striscia di Gaza per il decimo giorno consecutivo.
In un comunicato stampa divulgato giovedì 17 luglio, il sindacato ha chiarito che si sta intensificando l’aggressione da parte delle forze di occupazione contro media locali e internazionali, giornalisti e le loro abitazioni e i quartier generali dei mezzi di comunicazione, a Gaza.
Ha inoltre indicato che, durante l’aggressione, un giornalista è stato ucciso e altri cinque sono rimasti feriti e, in più, una loro vettura, quattro sedi di mezzi di comunicazione e due edifici sono stati individuati come bersagli.
Il rapporto ha anche sottolineato che le forze di occupazione stanno deliberatamente prendendo di mira i giornalisti, nonostante questi ultimi abbiano adottato misure di sicurezza e stiano avendo cura d’indossare dei segni distintivi, in quella che è considerata una violazione chiara e sistematica delle norme del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani che concedono a “ogni individuo il diritto alla libertà di opinione e di espressione, e questo diritto include la libertà di avere opinioni senza limitazione alcuna e di cercare, ricevere e diffondere notizie e idee attraverso ogni mezzo e senza restrizioni nel diritto di accesso alle informazioni.
Il sindacato ha elogiato gli sforzi dei giornalisti per la copertura dell’aggressione israeliana in terra palestinese, “e il loro contributo nel comunicare e trasmettere al mondo la sofferenza del nostro popolo attraverso vari mezzi di comunicazione, pur essendo nel mirino delle forze di occupazione attraverso massacri o lesioni”.
Il sindacato dei giornalisti ha denunciato le “pratiche e le violazioni israeliane contro i giornalisti” e ha invitato la Federazione Internazionale dei Giornalisti e l’Unione araba dei Giornalisti a condannare questi attacchi, che sono considerati una violazione di tutte le convenzioni internazionali, e ha chiesto pressioni sul governo israeliano per fermare questi crimini e punire i colpevoli.
Traduzione di Claudia Corbo