Un soldato israeliano ucciso e 2 feriti da un palestinese

Salfit-IMEMC, PIC e MEMO. Domenica mattina, un soldato israeliano è stato ucciso e altri due feriti (un altro soldato e un colono) all’ingresso di Ariel, il più grande insediamento israeliano in Cisgiordania. L’attacco è stato presumibilmente effettuato da un palestinese che è fuggito dalla scena.

Il luogo dell’attacco si trova a nord di Salfit, dove, quattro giorni prima, le forze israeliane hanno ucciso il 23enne Mohammad Jamil Shahin e ferito altri 40 palestinesi.

Secondo fonti dei media israeliani, uno sconosciuto sarebbe arrivato al posto di blocco di Ariel e avrebbe pugnalato un soldato israeliano, uccidendolo. L’assalitore presumibilmente ha raccolto la pistola del soldato e ha sparato a un altro soldato al posto di blocco.

Fonti israeliane affermano che l’assalitore palestinese ha poi iniziato a sparare contro veicoli israeliani che passavano sulla strada israeliana di fronte all’insediamento.

L’assalitore, a quel punto, avrebbe rubato un’automobile di un colono israeliano e si sarebbe allontanato portando con sé la pistola del soldato, arrivando un paio di minuti dopo al check-point di Gitai. Ha quindi presumibilmente abbandonato l’auto ed è fuggito a piedi verso il vicino villaggio palestinese di Burkin.

Uno dei due israeliani feriti è in condizioni critiche all’ospedale Beilinson di Petach Tikvah, dove sono stati ricoverati entrambi gli israeliani feriti.

Il soldato israeliano che è stato ucciso nell’attacco è stato identificato come il tenente Gal Keidan, 19 anni, di Beer Seba nel sud di Israele.

I due israeliani feriti non sono stati identificati, ma fonti mediche israeliane hanno detto che uno è un ragazzo di 20 anni, e l’altro di 35 anni.

Dopo l’attacco, le forze israeliane hanno immediatamente chiuso l’area e lanciato un’invasione massiccia di Burkin, Salfit e altri villaggi dell’area, impedendo a migliaia di palestinesi di lasciare le loro case, andare al lavoro o condurre le loro vite quotidiane mentre l’invasione militare era in corso.

Secondo il quotidiano Yeshiva World, l’esercito israeliano sta usando un protocollo che chiamano “Pentola a pressione”, che coinvolge escavatrici dell’esercito israeliano, grandi veicoli blindati, forze d’elite, unità Oketz K9, droni e un elicottero a bassa quota. Il protocollo autorizza anche la demolizione di un edificio con dentro il ricercato.

Il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu ha dichiarato di essere sicuro che l’esercito israeliano troverà i responsabili dell’attacco e “li consegnerà alla giustizia come è stato fatto in tutti i precedenti casi”.

Si tratta del secondo israeliano ucciso da un palestinese nel 2019. Durante lo stesso periodo, 26 palestinesi sono stati uccisi da soldati israeliani, tra cui 8 bambini.