Un sondaggio rileva che i giovani palestinesi vedono un futuro ‘tetro’ davanti a loro

unnamedBetlemme-Ma’an. Una recente indagine ha dipinto un quadro desolato delle prospettive dei giovani palestinesi sul loro futuro: due terzi dei quali crede che la Palestina si stia muovendo nella direzione sbagliata mentre la maggioranza non si è iscritta al voto per le prossime elezioni palestinesi.

Il Mondo Arabo per la Ricerca e lo Sviluppo (AWRAD), che ha intervistato 1.200 giovani di un’età compresa tra i 18 e i 25 anni nel mese di marzo, ha affermato che i risultati pubblicati martedì “mostrano una visione cupa del corso attuale e delle prospettive future”.

Il sondaggio ha rilevato che il 67 per cento dei giovani palestinesi nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza crede che la Palestina si stia muovendo nella direzione sbagliata, mentre il 73 per cento dice di avere una “visione fosca del futuro”.

L’AWRAD ha riscontrato un’ampia disaffezione per le istituzioni statali palestinesi: solo il 47 per cento delle nuove generazioni si è iscritto al voto, mentre tra i non iscritti, il 57 per cento non ha intenzione di farlo.

Sono passati più di 10 anni dalle ultime elezioni palestinesi, e il 64 per cento vede la partecipazione dei giovani palestinesi all’interno dei processi decisionali nazionali insoddisfacenti, e la corruzione nella vita pubblica è la più grande preoccupazione della terza generazione.

Riflettendo su alcune proteste che hanno scosso i Territori palestinesi occupati dallo scorso ottobre, i giovani palestinesi hanno anche espresso una maggiore propensione ad impegnarsi in manifestazioni non affiliate a qualsivoglia fazione politica palestinese.

Il sondaggio ha rilevato che la più grande preoccupazione per i giovani palestinesi è il lavoro, un terzo solamente descrive la propria situazione economica “buona” o “molto buona”. Questa preoccupazione è ingigantita a Gaza, dove solo il 21 per cento è positivo riguardo alle prospettive economiche.

Offrendo un’ulteriore prova della frustrazione e della disperazione che secondo i Palestinesi è stata la causa principale degli ultimi sei mesi di disordini, l’indagine ha anche mostrato un alto grado di fiducia in se stessi dei giovani palestinesi.

“Mentre la maggior parte dei giovani sembra perdere fiducia nei processi politici attuali ed esprime un entusiasmo misto a rispetto per il volontariato e l’attivismo sociale, restano fiduciosi in se stessi e nel loro potenziale contributo”, ha detto l’AWRAD.

“La maggior parte dei giovani palestinesi si descrive come dotata di talento, di spirito imprenditoriale, laboriosa, ambiziosa e appassionata della vita”.

Traduzione di Edy Meroli