In questi giorni il tempo a Gaza è molto bello. Con l’arrivo della primavera l’erba sembra più luminosa e il caldo inizia a farsi sentire mentre le giornate si allungano.
Ogni giorno, i soldati israeliani stazionati al confine est di Gaza sparano alle pecore usando proiettili veri e gas lacrimogeni. Oltre ad avvelenare i prodotti agricoli, lo sradicamento continuo attuato da Israele toglie alle pecore un posto dove pascolare liberamente.
Viaggio giornaliero
La torre di controllo israeliana a est di Gaza controlla Jihad, 21 anni, e le sue pecore che pascolano sui lembi di terra ancora praticabili.
Otto anni fa, Jihad ha imparato a badare alle pecore grazie a suo padre. In questi giorni si reca a ovest della recinzione di confine in cerca di terreno dove pascolare, dopo la crescita ritardata dell’erba per la mancanza di pioggia e alle tensioni che hanno interessato la zona di confine.
Jihad ha detto a un reporter del PIC: “Porto il gregge al pascolo tutti i giorni, dalla mattina alla sera. La stagione inizia a dicembre e finisce all’inizio di maggio. Questo non è il periodo migliore, perché le piogge quest’anno sono arrivate tardi e hanno fatto sì che l’erba crescesse solo a febbraio. Ma continuiamo a portare il gregge al pascolo fino alla stagione della raccolta del frumento, a maggio”.
Jihad si lamenta dell’attività di sradicamento continua operata da Israele, che cosparge i raccolti di prodotti chimici, uccidendo l’erba. Gli effetti sono visibili a decine di metri di distanza.
Dice inoltre che “tutto influisce negativamente sui prezzi: l’importazione del bestiame, la mancanza di pioggia e la condizione economica che peggiora. Ora ci stiamo preparando al mese sacro del Ramadan e poi alla stagione dell’Eidul Adha (festa del sacrificio). La situazione potrebbe migliorare”.
Tè e sigarette
Jihad guarda il veicolo militare israeliano muoversi velocemente verso la recinzione dopo aver notato attività “sospette” che potrebbero causare una sparatoria, come pochi minuti fa.
Dice: “Questo è un posto bellissimo, c’è il verde e c’è molta calma, ma l’occupazione israeliana non ci fa vivere in pace. Quando le mie pecore si avvicinano alla zona cuscinetto, a 150 metri dalla recinzione, vengono viste dalle telecamere e l’esercito inizia a sparare proiettili veri e gas lacrimogeni. Negli ultimi due anni le mie pecore hanno partorito agnelli deformati, senza un occhio o addirittura senza entrambi gli occhi, perché avevano inalato del gas. Durante la guerra di Gaza del 2014 ho perso nove pecore”.
Dopo aver acceso un piccolo fuoco, Jihad inizia a cucinare pomodori e melanzane, il suo piatto preferito quando porta il gregge al pascolo.
Aggiunge “Per passare il tempo fumo sigarette e bevo the. I miei amici mi vengono a trovare, ci sediamo e parliamo. Ma la bellezza della natura è minacciata dai proiettili e dai gas lacrimogeni sparati dall’esercito israeliano”.
Traduzione di Giovanna Niro