Una nuova guerra coloniale con l’aiuto del mainstream?

Una nuova guerra coloniale con l’aiuto del mainstream?




InfoPal. Di Angela Lano. Ormai chi segue e “crede” al mainstream non ha più giustificazioni razionali: lo fa per puro autolesionismo e offesa alla propria intelligenza. Emanazione di un pugno di corporazioni delle notizie e al servizio di poteri finanziari transnazionali (1), il giornalismo mainstream è una fucina di ignoranza, di bufale, di manipolazione dei fatti, di costruzioni false, di guerre e conflitti, di fobie e di operazioni di intelligence.

La buona notizia è che ci sono i mezzi per informarsi al di là dei “media ufficiali”, ovviamente usando il senso critico, poiché molti dei siti “alternativi” sono specchietti per le allodole e veicolano fake a ritmo industriale. Dunque dobbiamo fare attenzione e usare il buon senso e l’intuito, e verificare le fonti incrociando i dati. Certo, è un lavoraccio, ma ne vale la pena per la nostra sopravvivenza come esseri umani dotati di neuroni, libero arbitrio e coscienza.

L’ultima boiata farlocca spacciata al gregge di lettori compulsivi e acritici è l’avvelenamento delle studentesse iraniane da parte del governo di Tehran, riportata indistintamente da giornali e agenzie italiane e internazionali. Per una disamina approfondita della “notizia”, rimando all’articolo di Lorenzo Poli. Come giornalista e ricercatrice di geopolitica, non posso che rimanere basita e scandalizzata dal consueto gioco di prestigio di fatti trasformati in fattoidi e menzogne attuato dai media assoldati (embedded) per scatenare l’ennesimo casus belli o “rivoluzione colorata” finanziata da noti istituti e centri dell’Imperialismo anglo-americano.

Non so di quale Iran parlino i colleghi mainstream. Sono stata in Iran tante volte (2) e ho sempre visto un altissimo numero di donne in carriera, di studentesse, di professioniste, superiore a qualsiasi Paese del cosiddetto “occidente libero e democratico”. In Iran le donne sono dovunque e in qualunque professione. In Italia, ad esempio, in certi ambiti lavorativi, come in quello mediatico (TV compresa), chi non si “vende”, non fa carriera… E’ questa la libertà? Oppure sono i centimetri di stoffa da poter togliere?In Iran ho visto donne elegantissime, con foulard appoggiati vezzosamente sul capo, truccate, bellissime andare dove volevano… Ci sono anche quelle che usano il chador, il velo nero che copre dalla testa ai piedi, ma è una scelta che nulla toglie alla loro identità e possibilità di vita e lavoro (e di studio e carriera). Conosco donne determinate, autonome, forti che usano il chador. Anche io l’ho usato per entrare in luoghi di culto o in altre istituzioni, ma poi l’ho semplicemente sostituito con un foulard/velo sulla testa e ogni volta che mi cadeva, non arrivava nessuno a picchiarmi, anzi, i miei amici e colleghi ridevano simpaticamente e mi dicevano di non preoccuparmi. Lo rimettevo e ricadeva, e via di seguito… E non erano certo membri di movimenti pro-occidentalizzazione… Allora, di cosa stiamo parlando? Di cosa state parlando, media mainstream al servizio di guerrafondai colonizzatori? Volete spingere all’ennesima guerra contro un Paese sovrano? Non vi bastano la ex Yugoslavia, le ex Repubbliche sovietiche, l’Afghanistan, l’Iraq, la Somalia, la Libia, la Siria, lo Yemen, e dall’anno scorso, l’Ucraina (con obiettivo la Russia), tutti “democraticamente” devastati e ridotti al caos permanente? Dovremmo aggiungere, per correttezza di analisi, anche l’Op. Covid-19 e l’inoculazione genica sperimentale di massa tra le grandi manipolazioni mediatiche al servizio di multinazionali criminali e di poteri occulti.

Volete continuare nella vostra ridicola quanto vergognosa opera di prostituzione mediatica al servizio di corporazioni finanziarie e signori della guerra? E’ questa la dignità del giornalismo: la diffusione di menzogne e l’invenzione di notizie?

(1) Si leggano, tra i tanti testi al riguardo, I padroni delle notizie, di Giuseppe Altamore, edizioni Bruno Mondadori, 2006; La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea, di Vladimiro Giacchè, Edizioni DeriveApprodi, 2008; Giornalisti comprati, di Udo Ulfkotte, Zambon editore, 2020; La macchina della propaganda, di Alberto Bradanini, https://www.lafionda.org/2023/01/05/la-macchina-della-propaganda/

(2) Di Angela Lano:

https://www.rivistamissioniconsolata.it/2015/12/04/3-iran-laforzadi-unpopologiovane-ecolto/

https://www.rivistamissioniconsolata.it/2015/12/04/4-iran-sullapelle-dellagente/

https://www.rivistamissioniconsolata.it/2015/12/04/1-iran-layatollah-e-il-presidente/

https://www.rivistamissioniconsolata.it/2007/08/01/reportage-da-uno-stato-canaglia/

https://www.rivistamissioniconsolata.it/2008/03/01/si-placheranno-i-tamburi-di-morte/

(Foto di copertina: https://www.liceomedicicciano.edu.it/wp/2021/01/19/compito-di-realta-la-manipolazione-dellinformazione/)