Una settimana di aggressioni israeliane contro la Striscia di Gaza: 36 morti e 123 feriti.

Il direttore generale del pronto soccorso nel ministero della sanità, dott. Mu’awiya Hassanin, ha confermato che durante l’ultima settimana di aggressioni israeliane contro la Striscia di Gaza sono stati uccisi 36 palestinesi e 132 feriti di cui 27 gravi.

Dott. Hassanin ha invitato la comunità internazionale e le Nazioni Unite a punire Israele e a costringerla a fermare i massacri contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza.

L’ultima carneficina è avvenuta lunedì: un aereo da combattimento israeliano ha sganciato un missile contro un’auto, nella via Salah Ad-Din, a nord della Striscia di Gaza, uccidendo 4 cittadini palestinesi.

Il dott. Hassanin ha aggiunto che i bombardamenti israeliani stanno causando crisi nervose a 442 cittadini, tra cui 187 bambini e 76 donne.

E ha indicato che i cittadini sono sotto un’ondata di torture psicologiche, oltreché di violenze fisiche. E ha denunciato il fatto che l’occupazione israeliana si comporta come vuole senza che la comunità internazionale intervenga. Questo, sottolinea il medico, "indurrà Israele a commettere altri inenarrabili massacri contro il nostro popolo palestinese". E ha rinnovato la richiesta alla comunità internazionale di accelerare la formazione di un tribunale per giudicare i crimini di guerra israeliani e visitare i territori palestinesi: “Noi siamo un popolo con possibilità modeste, che non può sopportare la macchina da guerra di un Stato forte militarmente e sostenuto da altri paesi che lo incoraggiano al terrorismo”.

Ha inoltre chiesto al "mondo di premere su Israele perché apra i passaggi e lasci entrare in Palestina gli aiuti dei fratelli e degli amici".

Il dott. Hassanin ha confermato che le forze di occupazione israeliane stanno usando armi pericolose e proibite dalle convenzioni internazionali: armi che sciolgono il ferro, carbonizzano i corpi, li fanno a pezzi rendendoli irriconoscibili.

Il medico si è meravigliato del silenzio della comunità internazionale e araba che, ogni giorno, attraverso i mezzi di informazione, assiste ai crimini israeliani senza reagire.

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