Una studentessa diciottenne, colpita al volto da un lacrimogeno, riporta ustioni e fratture alla cavità orale

Ramallah – IMEMC. L’articolo riguarda una ragazza diciottenne iscritta alla facoltà di Tecnologie Informatiche dell’università di Tulkarem, sita nella Cisgiordania settentrionale.

La studentessa è stata colpita al volto da un lacrimogeno sparato da un soldato israeliano, riportando fratture alla cavità orale ed ustioni tanto alla guancia, rimasta lacerata, quanto ad una mano.

Il fatto è avvenuto in conseguenza di una repressione eseguita con inaudita violenza da parte delle forze d’occupazione nei confronti di una pacifica manifestazione studentesca in favore del giornalista Mu’adh ‘Amarna, preso di mira dai soldati israeliani con proiettili di acciaio rivestiti in gomma, uno dei quali l’ha ferito all’occhio sinistro, accecandolo.

Il giornalista stava documentando le operazioni di esproprio territoriale ad opera dell’occupazione nella regione di Surif, sita nel governatorato di Hebron. Dopo il ferimento, è stato trasferito d’urgenza presso l’ospedale della capitale provinciale.

La studentessa Nagham, dopo essere stata colpita, ha immediatamente reagito, rimuovendo la granata che le si era conficcata nella guancia causando gravi lacerazioni e fratture alla cavità orale.
Ad informare sulla dinamica dell’aggressione subita dalla ragazza è stata la madre, la quale ha raccontato: “Ero appena arrivata a casa, quando è giunta una telefonata che mi avvisava del fatto che mia figlia ‘era caduta all’università’. Ho risposto facendo riferimento al fatto che si diceva che fossero in corso incidenti presso l’ateneo, chiedendo pertanto se quanto accaduto a mia figlia avesse a che fare con gli stessi e se fosse ferita. La sua compagna mi ha detto ‘sì signora, è stata colpita da un lacrimogeno’. I soldati si sono avvicinati provenendo dal retro dell’edificio universitario, mentre i suoi compagni aspettavano Nagham di fronte alla biblioteca. Nel momento in cui il soldato le ha sparato addosso il lacrimogeno non si trovava a più di 10 metri da mia figlia”.

Uno studente, testimone oculare dei fatti, ha riferito che il lacrimogeno “le si era conficcato nella guancia, spingendo la ragazza ad estrarlo istintivamente con le proprie mani. Dopo averlo rimosso, la studentessa, in preda allo shock, aveva tenuto in mano la granata ancora rovente, finché non gliel’ho gettata via”.

La madre ha sottolineato come il fatto che la figlia portasse gli occhiali (distrutti dall’impatto con il lacrimogeno) le abbia con ogni probabilità salvato la vista.

La donna ha poi riferito che Nagham “è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Thabit Thabit di Tulkarem, dove è stata immediatamente ricoverata. Non disponendo però la struttura di chirurghi specializzati in interventi facciali, si è deciso per un ulteriore trasferimento presso l’ospedale Istishari di Ramallah”, dove si è proceduto senza indugio alle cure del caso, dando priorità alle due fratture alla cavità orale. La ragazza ha riportato anche ustioni al viso ed alla mano.

Traduzione per InfoPal di Giuliano Stefanoni