Unhrc: una vergogna la decisione israeliana di rompere le relazioni con il consiglio ONU per i diritti umani

PressTv. Il presidente del consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha affermato che la decisione di Tel Aviv di bloccare le relazioni con il dipartimento Onu, intenzionato a condurre un indagine circa le attività d’insediamento israeliane, è “molto spiacevole”.

Lunedì l’AFP ha riportato le dichiarazioni di Laura Dupuy Lasserre, capo della suddetta sezione Onu composta da 47 membri, secondo le quali ancora non si avrebbero conferme della decisione presa da Israele. “Nel caso tale decisione fosse ratificata, sarebbe molto spiacevole”.

“Non ho dubbi sul fatto che sia nel pieno interesse di Israele collaborare con il Consiglio per i Diritti Umani e spiegare ai commissari le proprie politiche”, ha dichiarato Lasserre.

Giovedì i 47 membri del Consiglio avevano duramente condannato l’annuncio israeliano di avvenuta approvazione del piano che prevede la realizzazione di nuove abitazioni negli insediamenti ebraici, chiedendo la cessazione della politica di colonizzazione e proponendo l’istituzione di una commissione al fine di verificare in quale misura tale politica stia contravvenendo ai diritti dei palestinesi.

Tale proposta fu accolta in seguito ad una votazione che vide 36 voti favorevoli e solo 10 astensioni. Solo gli Stati Uniti si dichiararono contrari.

Lunedì, di prima mattina, il portavoce del ministro degli esteri israeliano, Yigal Palmor, ha dichiarato che Israele aveva preso la decisione di interrompere le relazioni con il consiglio Onu, condannandone la risoluzione e aggiungendo che Tel Aviv non aveva ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito alla polemica sulla sua approvazione al piano di costruzione negli insediamenti.

Domenica, il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha fatto appello affinché venisse boicottato il consiglio delle Nazioni Unite, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu giovedì ha affermato che “il Consiglio dovrebbe vergognarsi del proprio comportamento”.

Sempre giovedì, gli Stati Uniti hanno condannato la risoluzione, definendosi “seriamente preoccupati dell’atteggiamento critico dimostrato dal Consiglio nei confronti di Israele”.

Nabil Abu Rudeineh, portavoce del capo dell’autorità palestinese Mahmoud Abbas, ha descritto l’approvazione alla risoluzione da parte del Consiglio “un cambiamento di posizione della comunità internazionale in favore dei diritti dei palestinesi”.

Circa 50mila israeliani vivono negli oltre 100 insediamenti realizzati a partire dal 1967 nei territori occupati della Cisgiordania e di Gerusalemme est.