
Gaza. La portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), Tess Ingram, ha confermato che “un milione di bambini nella Striscia di Gaza soffrono di traumi psicologici”.
Parlando ad Al Jazeera, ha affermato che “le condizioni di vita delle famiglie a Gaza sono tragiche: hanno bisogno di acqua potabile, aiuti umanitari e coperte”.
Ha sottolineato che “finora sono arrivati a Gaza 10.000 camion di aiuti, ma ne servono altri”.
“Il flusso di aiuti a Gaza è aumentato dopo il cessate il fuoco, ma non è ancora sufficiente a cancellare 15 mesi di privazione”.
Ha sottolineato che “se gli impianti di desalinizzazione a Gaza non saranno operativi, i bambini della Striscia affronteranno gravi rischi per la salute”.
D’altro canto, Tess Ingram ha osservato che “la gente della Striscia di Gaza stessa deciderà il futuro dell’enclave e sono determinati a ricostruire ciò che è stato distrutto”.
La prima fase di sei settimane dell’accordo di cessate il fuoco ha preso piede a Gaza il 19 gennaio, fermando la guerra di Israele che ha ucciso più di 47.500 persone e lasciato l’enclave in rovina.
La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto lo scorso novembre per Netanyahu e il suo ex ministro dell’esercito Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza.