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Gaza – InfoPal. La condanna per il taglio drastico ai servizi dell'Unrwa è stato il messaggio del sit-in organizzato ieri dal Comitato popolare per i profughi palestinesi di Gaza alla presenza del sindacato degli impiegati Unrwa e del dipartimento degli Affari dei Rifugiati di Hamas.
'Ussam 'Adwan, a capo del dipartimento governativo, ha espresso il disappunto generale per la scelta dell'Unrwa la quale “sta cercando di diminuire gradualmente i servizi sanitari, dell'istruzione e del soccorso ai rifugiati palestinesi tentando di trasferirsi da Gaza ad 'Amman, in Giordania”.
200mila dollari è stato il deficit di bilancio Unrwa quest'anno. L'Agenzia Onu non riesce a portare a termine gli impegni per la ricostruzione delle abitazioni distrutte a Rafah (Gaza Sud), per il quale progetto è intervenuta l'Arabia Saudita con un finanziamento di 70milioni di dollari.
'Adwan si è detto sorpreso – similmente al resto degli impiegati Unrwa – dall'apprendere la decisione: “Equivale alla negazione dei diritti umani. L'Unrwa dimostra di non tollerare iniziative come proteste, sit-in, né l'associazionismo di propri lavoratori mentre predica la tutela dei diritti umani. Dove sono, allora, i diritti umani dei suoi stessi impiegati”.
Sostenuto da numerose personalità venute da varie zone di Gaza, il comitato ha chiesto all'Unrwa di riparare alle dichiarazioni ritenute offensive sul conto di Shaykh Ahmed Yassin (fondatore di Hamas, ucciso da Israele 2004) e di rivedere la decisione di sospendere Suhail al-Hindi dall'incarico alla direzione del sindacato.
Nella dichiarazione prodotta dal sit-in si è chiesto all'Unrwa di invertire la rotta, quindi di adottare misure efficaci per rompere l'assedio su Gaza, potenziare i servizi e collaborare in tal modo a contenere la disoccupazione prodotta dall'assedio illegale imposto da Israele.