Imemc e Agenzie. Il portavoce dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro per i rifugiati palestinesi (UNRWA), Sami Mosha’sha, ha dichiarato mercoledì che le autorità israeliane di occupazione hanno imposto restrizioni al lavoro delle squadre di medici affiliate all’UNRWA, che soccorrono i rifugiati nella Gerusalemme Est, nella zona internazionalmente riconosciuta come sotto occupazione.
Mosha’sha ha aggiunto che “tali restrizioni imposte da Israele all’UNRWA si aggiungono a tante altre negli ultimi anni, in particolare a seguito del riconoscimento da parte dell’amministrazione statunitense di Gerusalemme Est e Ovest, come capitale di Israele.
Il portavoce dell’UNRWA ha inoltre osservato che il mandato dell’UNRWA include gruppi di rifugiati palestinesi a Gerusalemme Est e che nel corso delle ultime settimane l’UNRWA ha compiuto sforzi per frenare il Coronavirus (COVID-19) tra quelle persone.
Inoltre ha criticato le misure restrittive israeliane, che limitano il movimento delle popolazioni di rifugiati, stimate in decine di migliaia di persone.
Mosh’asha crede che le pratiche israeliane, inclusa l’invasione dei quartieri palestinesi della città vecchia, avrebbero lasciato un segno negativo sull’economia palestinese e impedito servizi regolari gestiti dall’UNRWA, tra cui distribuzione di alimentari, istruzione, sanità e servizi igienico-sanitari.
Nel dicembre del 2017, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dichiarò Gerusalemme, Ovest ed Est, capitale unificata di Israele. Diversi mesi dopo, Trump annunciò tagli agli aiuti finanziari annuali forniti all’UNRWA. Il contributo americano costituiva un terzo del budget annuale dell’UNRWA, pari a 1,2 miliardi di dollari statunitensi.
L’UNRWA, fondato con un decreto delle Nazioni Unite un anno dopo lo scoppio della Nakba o la catastrofe del popolo palestinese nel 1948, è il principale fornitore di servizi per circa 6 milioni di rifugiati palestinesi nei Territori palestinesi, Libano, Siria e Giordania.
Nel 1967, Israele occupò la parte araba ad Est di Gerusalemme e, un decennio dopo, iniziò la costruzione di insediamenti illegali nella città stessa, insieme ad altre zone della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.
Le dichiarazioni di Trump sono state in gran parte respinte dalla maggioranza dei Paesi del mondo e dalle stesse Nazioni Unite.
Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi