Ursula Von der Leyen criticata per il messaggio inviato ad Israele: “Avete letteralmente fatto fiorire il deserto”

MEMO. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata criticata per aver ribadito ancora una volta le argomentazioni israeliane anti-palestinesi, di estrema destra, in un video messaggio per celebrare il 75° anniversario dello stato dell’apartheid. Von der Leyen è un personaggio politico tedesco che dal 2019 ricopre la carica di presidente della Commissione Europea.

“Oggi celebriamo i 75 anni di indipendenza di Israele e di amicizia con l’Europa”, ha dichiarato Von der Leyen in un videomessaggio. “Settantacinque anni fa, con il giorno dell’indipendenza di Israele, si è realizzato un sogno. Dopo la più grande tragedia della storia umana, il popolo ebraico poteva finalmente costruire una casa nella Terra Promessa”, ha proseguito la Von der Leyen, senza ricordare però che il suo Paese, la Germania, è stato responsabile dell’Olocausto in cui sono stati uccisi cinque milioni di ebrei.

“Oggi celebriamo 75 anni di vibrante democrazia nel cuore del Medio Oriente. Settantacinque anni di dinamismo, ingegno e innovazioni rivoluzionarie. Avete letteralmente fatto fiorire il deserto”, ha aggiunto Von der Leyen, ripetendo la storica affermazione razzista secondo cui la Palestina era arida e vuota finché i coloni ebrei europei non l’hanno fatta fiorire.

Von der Leyen ha ignorato il fatto che la Palestina ha una storia documentata di 4.000 anni. Sede di varie comunità indigene, tra cui ebrei, cristiani e musulmani, gli abitanti del territorio avevano una specifica identità palestinese. All’inizio del XX secolo, quando è cominciata la conquista coloniale sionista della Palestina, oltre il 95% del territorio era abitato da palestinesi musulmani e cristiani.

Decenni di colonizzazione hanno portato ad un forte aumento dei coloni ebrei europei. La maggior parte arrivò in seguito alla politica genocida di sterminio degli ebrei attuata dalla Germania. Il forte aumento dei coloni europei ha portato a lotte comunitarie, soprattutto dopo che le comunità palestinesi autoctone si sono rese conto che l’obiettivo del sionismo era ed è quello di soppiantare la Palestina con uno Stato etno-nazionalista, preservando la supremazia ebraica.  Riconoscendo che la composizione etnica della Palestina, dove gli ebrei sono una piccola minoranza, rappresentava una sfida importante alla loro visione, i coloni sionisti hanno avviato un programma di pulizia etnica che ha raggiunto il culmine nel 1948 in quella che i palestinesi chiamano la Nakba.

“Oggi celebriamo anche 75 anni di amicizia tra Israele e l’Europa”, ha dichiarato Von der Leyen, senza fare alcun riferimento ai 750.000 palestinesi musulmani e cristiani che sono stati ripuliti etnicamente dal territorio dai gruppi paramilitari ebraici. “Abbiamo in comune molto più di quanto la geografia possa far pensare: la nostra cultura condivisa, i nostri valori e le centinaia di migliaia di doppi cittadini europei-israeliani hanno creato un legame profondo tra di noi”.

“L’Europa e Israele sono destinati ad essere amici e alleati”, ha concluso. “La vostra libertà è la nostra libertà. Buon compleanno a tutto il popolo di Israele”.

Nella grande reazione che ne è seguita, Von der Leyen è stata accusata di aver cancellato la storia palestinese, una pratica comune tra i militanti israeliani di estrema destra. Israele “ha fatto fiorire il deserto”. “La vostra libertà è la nostra libertà”. Celebrare le relazioni UE-Israele è una cosa. Ma assistere alla cancellazione dei palestinesi e degli oltre 50 anni di occupazione, come fa Von der Leyen in questo video, è estremamente doloroso da guardare”, ha dichiarato Hugh Lovatt, collaboratore di lunga data delle politiche messe in atto dal Consiglio Europeo per le Relazioni Estere.

“Una vergognosa mentalità coloniale che ripete a pappagallo la propaganda sionista sul far fiorire il deserto, ha dichiarato Chris Doyle, direttore del Consiglio per l’Intesa Arabo-Britannica. “I palestinesi lo facevano fiorire ben prima che Israele esistesse e i Nabatei lo facevano già 2000 anni fa. Chiamare Israele una vibrante democrazia mentre mantiene un sistema di apartheid sui palestinesi e un regime di occupazione vecchio di oltre 53 anni è una vergogna. Centinaia di migliaia di ebrei israeliani ritengono di non vivere in una democrazia”.

La veterana leader palestinese Hanan Ashrawi ha denunciato Von der Leyen come “Assolutamente vergognosa”, spiegando che “ci si aspetterebbe che il Presidente della Commissione Europea avesse una conoscenza, integrità e responsabilità più approfondita di quanto non ne abbia nel declamare questo vacuo rigurgito di vecchi cliché sionisti e di tropi razzisti anti-palestinesi che cancellano la nostra stessa esistenza. Avvilente festa dell’amore”.

Omar Shakir, direttore per Israele e la Palestina di Human Rights Watch (HRW), ha accusato Von der Leyen di nascondere la testa sotto la sabbia. “A febbraio @hrw ha scritto su @euobs che l’UE ha ‘nascosto la testa sotto la sabbia a proposito dell’apartheid di Israele’. Da allora non ha fatto altro che scavare ancora di più. L’UE deve togliere la testa dalla sabbia, riconoscere la realtà dell’apartheid e intraprendere le azioni che una situazione così grave giustifica. #Israel75”, ha detto Shakir.

Diversi thread su Twitter hanno smontato punto per punto le affermazioni razziste anti-palestinesi della Von der Leyen. “Israele non ha raggiunto l’indipendenza nel 1948. Si è trattato di una campagna deliberata di pulizia etnica e di sfollamento dei palestinesi, finalizzata a ridisegnare la demografia e la geografia della Palestina da nazione a maggioranza araba a nazione a maggioranza ebraica“, ha affermato il direttore esecutivo del Jerusalem Fund, Jehad Abusalim.

In uno dei tweet, Abusalim ha spiegato che la stessa mentalità razzista europea che ha portato la Germania a commettere un genocidio di ebrei viene praticata oggi contro i palestinesi. “Ursula Von der Leyen definisce l’Olocausto la più grande tragedia della storia, ma omette di dire chi l’ha commesso e dove. Inoltre, trascura il fatto che il razzismo e la violenza europei, insieme agli atteggiamenti coloniali nei confronti delle minoranze, abbiano permesso l’Olocausto”, ha dichiarato Abusalim.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi