New York-Imemc e MEMO. Gli Stati Uniti hanno bloccato un tentativo di convincere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a rilasciare una dichiarazione formale che condanna le demolizioni israeliane delle case palestinesi nel quartiere di Sur Baher, a sud-est di Gerusalemme, all’inizio di questa settimana.
La bozza della dichiarazione, proposta dal Kuwait, dall’Indonesia e dal Sudafrica ai 15 membri del Consiglio, ha espresso “grave preoccupazione” e ha avvertito che le demolizioni “minano la vitalità della soluzione a due stati e la prospettiva di una pace giusta e duratura”, come citato in un rapporto di Reuters.
Secondo Reuters, i diplomatici hanno affermato che gli Stati Uniti hanno dichiarato alle controparti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di non poter sostenere la bozza del testo. È stata distribuita un’altra bozza, di tre paragrafi, ma nuovamente respinta dagli Stati Uniti.
Israele ha recentemente iniziato la demolizione di 16 edifici, che comprendono 100 appartamenti, a Wadi al-Hummus.
La Corte suprema israeliana ha approvato la demolizione degli edifici, accogliendo così le accuse militari secondo le quali gli edifici sono “vicini al muro di annessione” e “rappresentano una minaccia verso la sicurezza”, a causa della loro vicinanza alla barriera illegale.
Gli appelli palestinesi agli ordini di demolizione sono spesso respinti dai tribunali israeliani, che in realtà sono complici nel perpetuare le politiche israeliane di sfollamento forzato e pulizia etnica dei palestinesi.
Gli edifici sono situati nell’Area A, che dovrebbe essere sotto piena giurisdizione dell’Autorità Palestinese secondo gli Accordi di Oslo.
La demolizione può avere un effetto disastroso su tutte le altre aree della Cisgiordania adiacenti al muro di annessione, mettendo queste zone ad alto rischio di abbattimento sotto pretese di sicurezza e mettendo le vite dei palestinesi che vivono in tali aree a rischio di imminente sfollamento.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.