USA cambiano classificazione: palestinesi di Gerusalemme Est adesso sono “residenti arabi” o “non israeliani”

Washington – MEMO. Il Dipartimento di Stato americano ha cambiato la descrizione standard dei palestinesi nella Gerusalemme Est da “residenti palestinesi” a “residenti arabi” o “cittadini non israeliani”, in un rapporto annuale sui diritti umani pubblicato mercoledì, secondo quanto riferito da Reuters.

La stragrande maggioranza degli oltre 340 mila palestinesi di Gerusalemme Est si identifica come tale. I palestinesi da molto tempo vedono nella parte orientale della città, che Israele ha sequestrato nel 1967 e successivamente annesso in una mossa non riconosciuta a livello internazionale, la capitale di uno stato futuro palestinese.

I palestinesi a Gerusalemme sono in possesso di permessi di residenza israeliani, ma pochi hanno la cittadinanza israeliana. Israele considera l’intera città santa come sua capitale eterna ed indivisa. Gerusalemme è anche residenza di oltre 500 mila israeliani.

Il cambiamento nella terminologia degli Stati Uniti arriva in un crescente conflitto sulla città contestata a seguito della divulgazione del piano del presidente Donald Trump per il Medio Oriente, secondo il quale Gerusalemme dovrebbe “rimanere la capitale sovrana dello Stato di Israele” sotto qualsiasi accordo di pace israelo-palestinese.

Le relazioni del Dipartimento di Stato sulle pratiche dei diritti umani del 2018 e del 2019 si riferivano ai palestinesi di Gerusalemme Est come “residenti palestinesi di Gerusalemme” in sezioni sulle procedure legali civili, la discriminazione e la libertà di movimento.

Le stesse sezioni del rapporto del 2020 si riferiscono ai palestinesi come “residenti arabi” o “cittadini non israeliani”.

I leader palestinesi hanno criticato il cambiamento nella classificazione.