Usa: proposta di legge per abbassare il numero di profughi da 5milioni a 30mila

Ramallah – InfoPal. Un comitato specializzato in affari della Diaspora palestinese avverte sulla politica sionista, spalleggiata dall’America, diretta ad annullare il Diritto al Ritorno dei rifugiati.

L’organo svela l’ultima decisione americana di tagliare i fondi all’Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi fino a modificarne la missione originaria.

La proposta è di fare dell’Unrwa una realtà regionale e di convertire campi profughi in sobborghi in agglomerati urbani.

Il Comitato per lo stanziamento di fondi del Sentato americano ha approvato una modifica alla definizione di “rifugiati palestinesi”. La modifica è opera del senatore Mark Kirk e limita in modo considerevole il numero di profughi beneficiari dei servizi Unrwa. Nello specifico Kirk propone che siano considerati rifugiati i palestinesi che furono espulsi dalla Palestina nel 1948-49. Il dato rischia di abbassarsi così da 5milioni a 30mila.

L’enorme gap si spiega con due decisioni Unrwa risalenti rispettivamente al 1965 e al 1982, quando si estese lo status di rifugiato ai figli e ai nipoti dei profughi palestinesi che furono espulsi nelle varie ondate di pulizia etnica della Palestina.

L’attuale budget dell’Unrwa ammonta circa a 600milioni di dollari, 250millioni dei quali provengono dagli Usa. Dalla sua fondazione nel 1949, gli Usa hanno contribuito alle casse di Unrwa per un totale di 4,4miliardi di dollari.

Se il Comitato avrà ascolto, la situazione sul campo muterà profondamente. Intanto, giovedì scorso è stata approvata una legge per distinguere i rifugiati palestinesi che furono espulsi nel ’48 dai loro discendenti.

Ora Kirk va oltre e chiede al Dipartimento di Stato Usa di riferire, entro un anno, il numero dei beneficiari palestinesi dell’assistenza Unrwa facendo distinguendoli tra coloro che furono espulsi personalmente dai relativi discendenti.

Schanzer, presidente di Foundation for Defense of Democracies, commenta: “Ci saranno proteste tra i profugi palestinesi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e nei Paesi arabi confinanti.

“La storia della Diaspora è sacra nella cultura politica palestinese. I leader palestinesi non accoglieranno una legge solo perché il Congresso la approva. Semmai si mobiliteranno.

“Quando nel 2011 l’Unrwa aveva detto di voler cambiare il proprio nome, i palestinesi protestarono, pertanto, proporre ora un cambiamento radicale dell’agenzia Onu porterebbe a violenza. Non credo che il Senato l’approverà e sono sorpreso dal successo che l’emendamento di Kirk ha riscosso nel foro nonostante il controllo dei democratici (…)”.

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