Vasta campagna di arresti in Cisgiordania e a Gerusalemme

Cisgiordania-PIC. Nella notte di lunedì, le forze di occupazione israeliane hanno effettuato incursioni ed arresti su vasta scala in diverse zone della Cisgiordania e di Gerusalemme. La campagna di aggressioni è continuata fino alle prime ore del mattino.

Oltre 20 giovani, compresi alcuni minorenni, sono stati rapiti durante le incursioni, perché “sospettati” di aver partecipato a proteste violente contro Israele.

A Gerusalemme occupata, il comitato dei familiari dei prigionieri di Gerusalemme ha confermato che le incursioni notturne in alcune case hanno provocato panico tra le donne ed i bambini.

Decine di giovani sono stati presi dalle loro case nella città occupata, compreso un ex-detenuto.

Le autorità israeliane hanno inoltre prorogato il fermo per due abitanti di Gerusalemme, compresa una donna, dopo esser stati trattenuti sabato scorso, subito dopo aver lasciato la moschea di al-Aqsa.

All’alba di lunedì, a Nablus, le forze di occupazione si sono schierate in gran numero attraverso i quartieri della città e hanno fatto irruzione in una casa di proprietà di Bashar Abu Sharkh prima di arrestarlo.

Decine di persone sono inoltre state interrogate durante la notte nella città di Hawara, a sud, con il pretesto di cercare persone accusate di aver lanciato una bomba Molotov contro un bus israeliano, secondo quanto hanno reso noto fonti locali.

Ad Al-Khalil (Hebron), due giovani uomini sono stati arrestati dopo che le forze di occupazione sono piombate nelle loro case, mentre un terzo è stato fermato presso un tribunale di Ofer mentre partecipava ad una udienza di uno dei suoi parenti.

A Jenin, i soldati delle forze israeliane hanno arrestato una donna della città di Jalama, a nord, nella tarda serata di domenica. Si tratta di Yasmin Shaaban, madre di quattro bambini, che è stata arrestata nonostante abbia problemi di salute, secondo quanto ha confermato la Palestinian prisoner society.

Inoltre, le forze israeliane hanno preso d’assalto la città di Yabud, a nord di Jenin, stabilendo un check-point militare all’entrata della città. Molti veicoli sono stati fermati e controllati al posto di blocco.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi