Velayati: gli Stati Uniti ed Israele simboleggiano il terrorismo internazionale

PressTv. Il Segretario generale della Conferenza sul Risveglio islamico internazionale ha pesantemente criticato Washington e Tel Aviv, artefici di una “guerra psicologica” contro l’Iran, descrivendo tali nazioni come “il simbolo del terrorismo internazionale”.

“Gli Stati Uniti ed Israele sono il vero simbolo del terrorismo internazionale”, ha affermato sabato Ali Akbar Velayati, a margine della cerimonia di accoglienza per gli oltre 100 pacifisti asiatici pro-palestinesi in viaggio verso Gerusalemme Est (Global March to Jerusalem, ndr).
Si prevede che altri pacifisti si aggiungeranno al gruppo lungo il tragitto verso Gerusalemme, dove si terranno le cerimonie per la trentaseiesima ricorrenza del “Giorno della Terra Palestinese”, il 30 marzo.

“Il regime sionista (Israele) e gli Stati Uniti hanno intrapreso una campagna diffamatoria al fine di intensificare la guerra psicologica contro l’Iran”, ha aggiunto Velayati.

L’autorità iraniana ha indicato le accuse israeliane secondo le quali l’Iran avrebbe attivamente preso parte alle operazioni terroristiche che hanno recentemente colpito diversi obiettivi israeliani in vari paesi, dichiarando che Teheran, al contrario, ha sempre condannato il terrorismo, essendone a sua volta una delle principali vittime.

“Gli Stati Uniti ed Israele accusano di terrorismo tutti i loro oppositori. In realtà chi compie il vero terrorismo sono proprio loro, avvezzi all’eliminazione degli avversari attraverso l’assassinio”, ha affermato Velayati.

Nel novembre scorso, durante l’ultima campagna elettorale, molti candidati americani alla presidenza degli Stati Uniti hanno lanciato appelli affinché venissero uccisi gli scienziati nucleari iraniani.

Velayati ha inoltre fatto riferimento ai disordini siriani dichiarando che l’Occidente non ha alcuna intenzione di aiutare la popolazione siriana, e che la sua unica preoccupazione è quella di eliminare le frange anti-israeliane della protesta contro il governo di Damasco.

Diverse “marce della pace”, organizzate in vari paesi del mondo, si stanno dirigendo verso i Paesi confinanti con la Palestina, come Egitto, Giordania, Siria e Libano, in modo da essere più vicini possibile a Gerusalemme Est.
Il 30 marzo 1976 le truppe israeliane uccisero 6 palestinesi che protestavano contro l’occupazione della loro terra. Il “Giorno della Terra Palestinese” commemora proprio questo evento.
Da quando Gerusalemme Est è stata occupata, Israele ha tentato costantemente di alterarne il volto, attraverso la costruzione di insediamenti ebraici, lo sfratto dei palestinesi ivi residenti e la demolizione delle abitazioni.