Veltrusconi pro-Israel.

Riceviamo dal Centro studi Giuseppe Federici e pubblichiamo

Rassegna stampa

Israele difende i diritti dell’omo
TEL AVIV (ISRAELE) – Un gay palestinese, residente nel campo profughi di Jenin (una delle zone più tese della Cisgiordania), è stato autorizzato dalle autorità militari israeliane a trasferirsi a Tel Aviv per poter restare vicino al suo compagno israeliano. Lo speciale permesso, che non sembra avere precedenti, è stato rilasciato dal generale Yosef Mishlav, coordinatore delle attività del governo israeliano nei Territori «per ragioni umanitarie». L’uomo, che ha 33 anni, insieme al suo partner che ne ha 40, hanno raccontato di aver presentato da anni la domanda per un permesso di residenza in Israele senza averlo mai ottenuto. Per i palestinesi residenti in Cisgiordania è normalmente molto difficile essere autorizzati a entrare in territorio israeliano. E così la richiesta è stata rivolta direttamente al generale Yosef Mishlav: l’alto ufficiale ha deciso di accoglierla in considerazione «delle minacce di morte che il palestinese riceveva a Jenin a causa della sua relazione omosessuale con un cittadino israeliano».
(Da Il Corriere della Sera del 25.03.2008)

Benedetto XVI in Sinagoga

CITTA’ DEL VATICANO – La Santa Sede ha spiegato con un comunicato che il testo della preghiera per gli ebrei del Venerdì Santo, redatto per le comunità che celebrano la liturgia secondo il Messale precedente al Concilio Vaticano II, non costituisce un passo indietro nei rapporti con il popolo di Israele. (…) Nella dichiarazione, la Santa Sede assicura che la nuova formulazione “non ha inteso, nel modo più assoluto, manifestare un cambio nell’atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dalla dottrina del Concilio Vaticano II”. Per Benedetto XVI, aggiunge, la Dichiarazione Nostra Aetate ha segnato “una pietra miliare sulla via della riconciliazione dei cristiani verso il popolo ebraico”. “Il permanere dell’atteggiamento presente nella Dichiarazione Nostra Aetate è evidenziato, del resto, dal fatto che l’Oremus per gli Ebrei contenuto nel Messale Romano del 1970 resta in pieno vigore, ed è la forma ordinaria della Preghiera dei Cattolici”, aggiunge. “Il Documento conciliare, nel contesto di altre affermazioni – sulle Sacre Scritture (Dei Verbum 14) e sulla Chiesa (Lumen Gentium 16) -, espone i principi fondamentali che hanno sostenuto e sostengono anche oggi le relazioni fraterne di stima, di dialogo, di amore, di solidarietà e di collaborazione fra Cattolici ed Ebrei”. Proprio scrutando il mistero della Chiesa, la Nostra Aetate ricorda il vincolo del tutto particolare con cui il Popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo e respinge ogni atteggiamento di disprezzo e di discriminazione verso gli Ebrei, ripudiando con fermezza qualunque forma di antisemitismo”. “La Santa Sede auspica che le precisazioni contenute nel presente Comunicato contribuiscano a chiarire i malintesi, e ribadisce il fermo desiderio che i progressi verificatisi nella reciproca comprensione e stima tra Ebrei e Cristiani durante questi anni crescano ulteriormente”, conclude. Nel suo viaggio negli Stati Uniti, Benedetto XVI visiterà la Sinagoga di New York e incontrerà a Washington una delegazione della comunità locale, in occasione della Pasqua ebraica, ha reso noto venerdì il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, confermando la notizia già diffusa dalla Conferenza episcopale statunitense.  Al programma del viaggio sono stati aggiunti due brevi appuntamenti con rappresentanti della comunità ebraica: il primo a Washington, al termine dell’incontro interreligioso del 17 aprile; il secondo il giorno dopo a New York, alla Park east Synagogue, non lontana dalla sede della nunziatura apostolica.
(Agenzia Zenit del 3.04.2008)
 
Veltroni: il Muro è una barriera difensiva…

«Viva Veltroni». Con questo titolo è apparsa ieri sul quotidiano Maariv di Tel Aviv una intervista al leader del Pd Walter Veltroni. Titolo giustificato perché il candidato premier ha espresso un sostegno pieno ed acritico a Israele. Secondo Veltroni, il muro costruito da Tel Aviv all’interno della Cisgiordania occupata non sarebbe altro che «una reazione alla situazione in cui Israele si trova… Nessuno vuole barriere di separazione, si tratta di una reazione difensiva». Il leader del Pd ha tralasciato che il muro annette di fatto a Israele una porzione significativa di territorio palestinese. Sull’Iran «la comunità internazionale non ha valutato in modo adeguato la minaccia che non è solo contro Israele ma contro tutto il mondo», ha detto Veltroni. (…)
(Da il Manifesto del 4.04.2008)
 
…e Alemanno promette Museo della Shoah 

Ieri sera il candidato sindaco al Comune di Roma, Gianni Alemanno, e il candidato presidente del I Municipio, Laura Marsilio, hanno incontrato la comunita’ ebraica di Roma. Alla riunione, che si è svolta presso la Sinagoga della Capitale, hanno partecipato i massimi rappresentanti della Comunità guidati dal Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, e dai due vicepresidenti, Riccardo Pacifici e Roberto Cohen. (…) In particolare il candidato sindaco si è assunto l’impegno di portare a termine la realizzazione del Museo della Shoah, che al momento ha subito un rallentamento. (…) Alemanno ha anche garantito uguale se non maggiore attenzione daparte dell’Amministrazione Comunale verso il progetto della Memoria, che ha portato in questi anni centinaia di studenti romani a visitare il campo di sterminio di Auschwitz insieme ai sopravvissuti della Shoah. Inoltre Alemanno e Marsilio hanno proposto alla Comunità la realizzazione di iniziative culturali tese a far conoscere meglio ai romani la tradizione e la cultura di questa comunità presente a Roma da oltre 2mila anni, ma ancora poco nota. (…)
(Adnkronos del 4.04.2008)
 
Bacia quella mano zingara
C’è un furbetto in piazza Fontana a Milano, un ometto che, assicura chi lo conosce, è agitato da smisurata ambizione. Al punto da candidarsi a Papa e, non trovando seguaci e tantomeno sostegno sovrannaturale per una così alta impresa, farsi capobanda dello scompaginato esercito di finti cattolici infiltrati, dai tempi del suo degno predecessore Carlo Maria Martini, nei palazzi della provata Chiesa ambrosiana. Dalla cattedra che fu di Sant’Ambrogio e San Carlo, fieri e spietati nemici dell’eresia, Dionigi Tettamanzi si premura invece di far da contraltare al magistero del Papa. (…) DIRITTI UMANI. Ha fatto scalpore la presa di posizione della Curia sullo sgombero di un accampamento di un centinaio di zingari in via Bovisasca. Tra costoro vi sono quelli, tanto per la cronaca, che tormentano (oltre ai cittadini) i parroci della zona, pretendendo soldi in continuazione a scanso di furti e sacrileghe vendette. Finalmente sono stati allontanati dalle forze de
ll’ordine, ma l’entourage del cardinale è intervenuto accusando le autorità di essere “scesi sotto il livello dei diritti umani”. In una nota che trasuda fariseismo, le autorità sono state accusate di aver effettuato lo sgombero… senza neppure fornire bottiglie d’acqua minerale agli zingari rimasti sotto il sole. Chissà che insolazioni si sono presi nel torrido aprile milanese, mancando il conforto di una bevanda per placare l’arsura! AUTOGOL DEL FARISEISMO. Ma dove Tettamanzi e la sua banda di cattocomunisti superano ogni livello di cialtroneria è nel versare lacrime per il preteso danno monetario causato alla città dall’allontanamento degli zingari: “La maggioranza degli immigrati – si legge nella nota curiale – lavora nell’edilizia e in società nella Fiera. Che ne sarebbe dell’imprenditoria milanese senza la manovalanza a bassissimo costo dei romeni?”. Se le prendessimo per buone, queste parole suonerebbero come un inno allo sfruttamento, a quel guadagno iniquo che la dottrina cattolica bolla comme “peccato che grida vendetta al cospetto di Dio”. Invece sono soltanto l’ipocrita paravento “economicista” che serve a nascondere la sentita solidarietà del ladro di messe verso i ladri di tranquillità, un gioco di doppiezza spinto sino a magnificare inavvertitamente (chissà?) l’importanza dello strozzinaggio. In fin dei conti, un bell’autogol del fariseismo.
5 aprile 2008

Malesia: proposta per applicare la sharia anche ai non musulmani
Kuala Lumpur (AsiaNews) – Avvocati, minoranze, ma anche donne e religiosi musulmani in Malaysia esprimono forte preoccupazione verso la proposta di applicare la sharia anche ai non-musulmani, emersa in un recente seminario di studiosi e giuristi islamici. A scatenare il coro di condanne è stata la dichiarazione di un giudice della Corte islamica di appello, Mohamed Asri Abdullah, il quale ha riferito che durante l’incontro si è discusso di applicare le pene previste per il reato di khalwat (eccessiva vicinanza tra due persone) anche ai non musulmani attraverso tribunali civili. Di fatto in Malaysia esistono due legislazioni: quella islamica e quella costituzionale che spesso entrano in conflitto. Un esempio è sulla libertà religiosa, garantita dalla Costituzione, ma violata dalla sharia, che punisce chi “abbandona” l’islam convertendosi. Secondo la presidentessa del Consiglio degli avvocati, Ambiga Sreenevasan, “siamo davanti ad una violazione della Costituzione federale e la proposta è inaccettabile”. In un comunicato ufficiale il Consiglio esprime preoccupazione anche per altre proposte: l’inasprimento delle pene e l’istituzione di un centro di riabilitazione per i musulmani condannati per crimini “morali e di fede”. Contrario alla proposta avanzata durante il seminario anche uno degli stessi organizzatori. Syed Ali Tawfik al-Attas, direttore dell’Islamic Institute of Understanding Malaysia, ha parlato di posizioni “sbagliate” e si è distanziato dalle dichiarazioni di Mohamed Asri Abdullah. (…)
(AsiaNews del 5.04.2008)
 
Buddisti: Chiara Lubich? Un filosofo illuminato
Bangkok (AsiaNews) – Cristiani e buddisti hanno ricordato Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei "focolari", morta il 14 marzo vicino Roma. Sabato 5 aprile la cattedrale di Bangkok ha accolto migliaia di persone radunate per assistere alla celebrazione della messa dedicata alla sua memoria. (…) Anche i monaci del tempio buddista Phratat-Srichomthong  a Chiang Mai  – nel nord del Paese – hanno reso omaggio a Chiara Lubich. In passato Chiara aveva incontrato molte volte monaci e monache buddiste, e nel 1997 durante la sua seconda visita in Thailandia, il prof. Thong Sirimungkalo, abate del tempio, l’aveva invitata ad incontrare la comunità di Chiang Mai. L’incontro della focolarina con i buddisti è stato “illuminante”, e secondo i monaci “Chiara ha fatto luce sul sentiero giusto. Per noi è un filosofo illuminato”. L’abate ha aggiunto: “Chiara è una personalità eccezionale, un genio. Per questo l’ho invitata al tempio, perché volevo che anche altri potessero conoscere la sua morale e metterla in pratica”. Lo stesso anno della visita al tempio di Chiang Mai, Chiara incontrò Somdej Phrayanasangworn, il Patriarca supremo dei buddisti, che la incoraggiò a perseguire la strada del dialogo interreligioso per costruire comprensione tra gli appartenenti delle diverse fedi. (…)
(AsiaNews del 7.04.2008)
 
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