Via libera al decreto che autorizza la missione. Il costo sarà di 220 milioni per 4 mesi.

Da www.corriere.it

Il governo invia 2500 soldati in Libano.
Via libera al decreto che autorizza la missione. Il costo sarà di 220 milioni per 4 mesi. D’Alema: «Fase nuova per la pace».

<!–

–>

ROMA

– Via libera del governo al decreto che autorizza la missione dei soldati italiani in Libano. Il sì dei Consiglio dei ministri è arrivato all’unanimità al termine di una riunione lampo.

NUMERI – Il decreto prevede uno stanziamento fino al 31 dicembre 2006 per circa 186,8 milioni e l’impiego di 2.496 militari (1.000 a terra, gli altri impegnati sulle cinque navi utilizzate). Il costo complessivo è di 220 milioni di euro, 186 dei quali per il contingente militare e 30 milioni per la cooperazione allo sviluppo (aiuti per la ricostruzione). «Le decisioni assunte con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza – ha commentato il vicepremier e ministro degli Esteri D’Alema – possono aprire una fase nuova» perché nella regione mediorientale si avvii un processo di pace». D’Alema ha anche aggiunto: «In prospettiva potrebbe diventare possibile avere anche la presenza di una forza internazionale a Gaza. Dipenderà anche dal successo della missione in Libano». Alla missione in Libano verrà applicato il Codice penale militare di pace ha spiegato il ministro della Difesa Parisi, ricordando «l’analoga scelta fatta in occasione del decreto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan».

ORA IL PARLAMENTO – Il decreto che autorizza e finanzia la missione in Libano inizierà il suo iter parlamentare probabilmente il 6 settembre alla Camera nelle commissioni competenti, come ha spiegato ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. Quanto al passaggio parlamentare, per il momento il presidente del Senato Franco Marini spiega che «non c’è alcuna richiesta» di riaprire le Camere in anticipo rispetto al calendario per il voto di conversione in legge. «Nella mia valutazione – dice Marini – non mi pare ci sia questa esigenza perchè c’è una decisione condivisa largamente dalle forze politiche. Comunque, sentiamo quello che ci chiede il governo e poi valuteremo».
MONITO DI NAPOLITANO – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla della missione Onu: «Una responsabilità che l’Italia si deve assumere, non un prezzo che deve pagare». Ma dal Capo dello Stato arriva anche un monito alle forze politiche di entrambi gli schieramenti: l’ampia convergenza in Parlamento al momento del voto «è essenziale anche per dare sostegno ai nostri militari».

REAZIONI CDL – Variegate le prime reazioni della Cdl al decreto governativo. Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia parla del via libera del Consiglio dei Ministri come di una decisione che «si colloca in un quadro ancora non privo di ambiguità e di incertezze, sia per quanto riguarda le regole d’ingaggio che le modalità attraverso le quali le finalità politiche della risoluzione Onu verranno espletate». «In questo quadro, e in assenza di un voto del Parlamento – sottolinea Bondi – il governo si assume tutte le responsabilità di una missione che comporta gravi rischi e presenta innumerevoli incognite». Di altro segno il commento di Marco Follini dell’Udc: «La decisione del governo è giusta. Nessuno si può nascondere i rischi e le insidie legate alla responsabilità che ci stiamo assumendo. Tanto più è importante che intorno a questa missione si confermi un consenso largo, convinto e duraturo. Non gioverebbe politicamente un consenso né scettico, né polemico».

28 agosto 2006

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.