Vice ministro israeliano: riconoscere confini del ’67 è un suicidio

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Chiunque sostenga la soluzione dei due stati deve rendersi conto che il riconoscimento dei confini del 1967 comporta un suicidio”. Lo ha dichiarato Zeev Elkin, vice ministro degli Esteri israeliano.

In un’intervista radiofonica rilasciata venerdì 19 luglio, Elkin ha dichiarato: “In Medio Oriente, i negoziati con delle concessioni predefinite non avranno mai alcun successo”.

Per quanto riguarda la decisione dell’Unione Europea di sospendere i finanziamenti ai progetti realizzati in aree situate fuori dai confini israeliani, Elkin ha affermato che tale mossa rafforzerà l’intransigenza palestinese, per quanto riguarda i negoziati politici.

Ha anche sottolineato che Israele sta attualmente cercando di convincere gli europei a far marcia in dietro, aggiungendo che “Israele deve chiedersi se un soggetto capace di prendere tali posizioni unilaterali possa svolgere un ruolo attivo nei negoziati di pace”.

La scorsa settimana, l’Unione Europea ha emesso un decreto vincolante per i paesi aderenti, che vieta di finanziare e collaborare con enti, persone o organizzazioni aventi sede negli insediamenti della Cisgiordania e Gerusalemme Est.