Video: bambino palestinese linciato da poliziotti e civili israeliani

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“Muori, figlio di puttana, muori!” gridavano degli uomini israeliani a un bimbo palestinese gravemente ferito, lasciato a morire mentre i poliziotti se ne stavano lì a non fare nulla. Uno degli agenti addirittura lo spingeva a terra con un piede ogni volta che cercava di tirarsi su.

Mentre il bambino moriva dissanguato, gli israeliani lo circondavano urlando, chi in arabo chi in ebraico, “muori, figlio di puttana, muori!” “muori, figlio della più grande puttana!” chiedendo alla polizia di “fargli un favore e sparargli in testa”.

Gli agenti non gli hanno sparato, ma lo hanno lasciato a terra sanguinante, con la testa ferita, le gambe rotte e altre gravi fratture. Il ragazzo ha potuto tirare su la testa qualche volta, ma gli agenti di polizia lo spingevano nuovamente giù, fino a che non è morto dissanguato.

La vittima è stata identificata come Hasan Khaled Manasra, di 15 anni, mentre suo cugino Ahmad Saleh Manasra, di 13, ha subito un grave infortunio. Entrambi sono di Beit Hanina, a Gerusalemme.

Il fatto è avvenuto vicino all’insediamento israeliano Pisgat Zeev, nella Gerusalemme occupata. Secondo la polizia i due ragazzi avrebbero accoltellato, ferendoli, due coloni. Uno di loro ha anche investito Ahmed. Tuttavia la polizia non ha trovato prove che collegassero i due ragazzi con il crimine di cui sono stati accusati.

Di seguito alcuni insulti rivolti a uno dei due prima della sua morte (attenzione: linguaggio forte)

“Muori stronzo, muori figlio di puttana, muori figlio di puttana…”

“Sparategli in testa, a questo figlio di puttana!”

“Muori figlio di puttana!”

“Sparategli in testa, sparategli in testa!”

“Sparategli in testa, fategli un favore!”

La polizia alla fine si è avvicinata agli israeliani, tra cui uno che a quanto pare stava filmando la scena, e gli ha chiesto di “allontanarsi”.

Un rappresentante della Presidenza palestinese, Nabil Abu Rodeina, ha dichiarato che l’uccisione del bambino è un crimine terribile perpetrato da Israele, che agendo in questo modo ha violato ogni tipo di legge umanitaria e non, e ha chiesto una pena per i responsabili.

Ha aggiunto che “se Israele continuerà con la sua politica e con le violazioni dei diritti, l’intera regione raggiungerà un punto di non ritorno, che tutti pagheranno a caro prezzo”.

Traduzione di Giovanna Niro