Video: coloni attaccano contadini, volontari nella raccolta delle olive

Betlemme – Ma’an. Nella giornata di mercoledì, l’organizzazione per i diritti umani B’Tselem ha diffuso un video e immagini di un attacco di coloni israeliani ai danni di contadini palestinesi.

B’Tselem ha dichiarato che, nella giornata del 26 ottobre, coloni israeliani mascherati si sono avvicinati al villaggio palestinese di al-Mughayir e hanno attaccato con dei sassi la famiglia Naasan mentre stava raccogliendo le olive.

“La famiglia ha reagito tirando sassi a sua volta”, prosegue il comunicato.

“I coloni hanno poi assaltato il 75enne Ghatib Naasan e suo nipote Yasser Naasan, che cercava di proteggerlo. Quest’ultimo, un volontario, è stato colpito con una sbarra di ferro e del vetro rotto. È stato ferito alla testa e alle mani”

I coloni, provenienti dal vicino insediamento illegale di Adei Ad, hanno inoltre mandato in frantumi il parabrezza di Naasan e hanno rotto la sua macchina fotografica, secondo il comunicato.

La responsabile di B’Tselem Jessica Montell ha dichiarato nel comunicato che “è dovere delle forze militari, che sono totalmente responsabili della suddetta area, prevenire questa assurda situazione per cui i contadini non possono raccogliere le olive per timore di essere attaccati dai coloni, i quali vivono nella zona contravvenendo sia alle leggi internazionali sia a quelle israeliane”.

Il giorno successivo Naasan ha denunciato l’episodio presso la vicina stazione di polizia israeliana e B’Tselem sta seguendo le gestione della vicenda da parte della polizia, afferma il comunicato.

Secondo un rapporto del 2012 sulla violenza dei coloni israeliani pubblicato dal Palestine Center, un’organizzazione no-profit di Washington, ogni anno il periodo di raccolta delle olive vede un picco negli attacchi contro i civili e le proprietà palestinesi.

L’industria delle olive rappresenta la fonte di sostentamento per circa 80 mila famiglie in Cisgiordania.

Più di 500 mila coloni israeliani vivono in insediamenti tra la Cisgiordania e Gerusalemme Est, contravvenendo alla legge internazionale.

Traduzione di Laura Delia