Electronicintifada.net. Sono passati 72 anni dalla Nakba, o catastrofe, quando 800 mila palestinesi furono espulsi dalle milizie sioniste o fuggirono dalle loro città e villaggi, in una massiccia campagna di pulizia etnica per far posto a Israele.
Harba Abu Zakri è una sopravvissuta.
La donna di 105 anni afferma di essere nata durante l’invasione delle locuste del 1915. Ricorda vividamente quando le forze paramilitari sioniste uccisero suo padre, suo fratello, sua sorella e suo nipote.
“Eravamo sulla nostra terra. Siamo partiti per sfuggire ai colpi d’arma da fuoco”, ha dichiarato Harba al The Electronic Intifada.
“Mio Dio, le persone hanno visto tanta sofferenza. Sono state uccise molte persone”.
Harba ricorda la vita prima del colonialismo sionista.
“Nella nostra vecchia vita, vivevamo della nostra terra. Seminavamo e studiavamo i semi, raccoglievamo e mangiavamo”.
Aveva 2 anni quando l’impero britannico emise la Dichiarazione Balfour, esprimendo il sostegno al movimento sionista per conquistare la Palestina.
“Gli inglesi se ne andarono e [gli israeliani] arrivarono immediatamente, a causa della Dichiarazione Balfour. Partirono [gli inglesi] e arrivarono gli altri”, ha affermato.
“La gente pensava che la vittoria sarebbe arrivata in Palestina, ma invece abbiamo visto i carri armati israeliani venire verso le persone”.
Harba ora vive nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, ricordando ancora vivamente com’era la Palestina.