Video: un’ostetrica di Gaza ci racconta le sue storie

Gaza-E.I. Houriya Muslih è una figura importante nel campo profughi di Maghazi, nella Striscia centrale di Gaza.

Ha assistito alla nascita di centinaia di bambini, molti dei quali proprio a Maghazi.

Muslih è nata nel villaggio di Al-Batani Al-Sharqi, a nord-est di Gaza.

Nel maggio 1948, il suddetto villaggio fu attaccato dalla Brigata Givati, un gruppo paramilitare sionista diventato successivamente unità dell’esercito israeliano.

“I gruppi paramilitari sionisti ci attaccarono nelle nostre case”, ha dichiarato Muslih a E.I. 

Le forze sioniste fecero pulizia etnica tra gli abitanti palestinesi del villaggio e lo distrussero completamente.

“Radunarono molti giovani della nostra zona, incluso mio padre, e spararono loro alla nuca”, ha aggiuntp.

Al padre di Muslih, però, spararono a una gamba, dandogli così la possibilità di sopravvivere.

“Mio padre era zuppo del sangue dei ragazzi. Lo allontanai da lì e gli avvolsi una kuffiyeh intorno al piede e alla testa per fermare l’emorragia”.

Dopo la distruzione di Al-Batani Al-Sharqi e del suo vicino villaggio, al-Batani Al-Gharbi, non fu costruito nessun insediamento israeliano.

Muslih, che ora ha 85 anni, è diventata un’ostetrica a 25.

La professione le è stata insegnata da un medico malese che attualmente lavora con L’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Uniti per i rifugiati palestinesi, a Deir al-Balah, nel centro di Gaza.

“Lavoro come ostetrica lungo tutta la Striscia di Gaza: ad Al-Bureij, Maghazi, Deir al-Balah, Nuseirat… Mi conoscono anche nella città egiziana di al-Arish per la mia bravura”, ha detto.

Durante la guerra Iran-Iraq del 1980, le forze di occupazione israeliane le spararono al piede, compromettendo permanentemente la sua capacità di camminare.

Nel 1991, durante la prima intifada, Israele uccise suo figlio Muhammad al checkpoint di Erez, l’unico punto di passaggio tra Gaza e Israele.

Video di Ola Mousa, Ahmad Al-Salmi e Ahmad Al-Danaf.

Traduzione per InfoPal di Stefania Solivardi