Violazioni israeliane del diritto alla vita e alla libertà a Gerusalemme

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Un centro palestinese per i diritti umani ha accusato le autorità israeliane di aver intensificato le aggressioni contro il diritto alla vita dei cittadini di al-Quds (Gerusalemme) citando l'uccisione da parte dei soldati d'occupazione di due ragazzi del campo profughi di Qalandiya, all'inizio del mese scorso.

Un altro cittadino palestinese è stato investito intenzionalmente da una pattuglia militare israeliana mentre si recava a lavoro, di notte, nella città di Sur Baher.

L'unità di ricerca e documentazione del centro “al-Quds per i diritti socio-economici” ha denunciato, in un rapporto, le violazioni israeliane del mese scorso.

Nel documento pubblicato ieri, si afferma che “ad agosto scorso si è assistito a un'escalation delle violazioni del diritto di libertà religiosa e del diritto di celebrare i riti religiosi. Le violazioni si sono registrate in concomitanza con il mese santo di Ramadan attraverso le limitazioni di accesso alla città di Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa, mentre le autorità d'occupazione israeliane hanno approvato  la costruzione di nuove unità abitative negli insediamenti su terra palestinese, hanno demolito abitazioni palestinesi, e hanno ripetutamente tentato di confiscare proprietà palestinesi.

“Inoltre, sono stati numerosi gli abusi commessi sia dai civili che dagli agenti delle forze di sicurezza israeliani nei confronti dei cittadini di Gerusalemme, c'è stata un'intensificazione delle operazioni di ebraicizzazione della città Santa, arresti e aggressioni nei confronti dei palestinesi, soprattutto verso i bambini”.

Il rapporto ha anche documentato l'uccisione di tre cittadini nel mese di agosto, due operazioni delle quali sono state condotte durante l'irruzione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Qalandiya. Il terzo palestinese è stato investito volontariamente da una pattuglia delle guardie di frontiera.

Il documento ha anche rilevato che “nel mese preso in esame, l'amministrazione municipale ha condotto demolizioni, violando la proprietà palestinese, privandoli del diritto alla casa”.

A tal proposito, è stato ricordato il caso di Majid ar-Rajabi, la cui casa ad al-Baqa'ah è stata demolita dai bulldozer di Israele con il pretesto di “mancata licenza”.

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