Violento raid notturno a Nabi Saleh: arrestati 6 giovani palestinesi

Di Meriem Benmohdhi. La notte tra il 23 ed il 24 aprile è passata come un incubo per i Tamimi, la famiglia di attivisti palestinesi che vivono nel piccolo villaggio di Nabi Saleh, e che da decenni documentano e manifestano contro le violenze subite dai soldati dall’IDF.

Verso le due di mattina, un contingente dell’IDF è entrato nel villaggio e un centinaio di soldati arrivati con trenta jeep militari hanno circondato cinque delle case appartenenti alla famiglia, e dopo un’incursione violenta hanno portato via dei giovani ragazzi che dormivano tranquillamente nelle loro cose con le loro famiglie. Le vittime dell’arresto sono Mohammad di dodici anni, Ahmad di quattordici e suo fratello Mahmoud di diciannove, Ahmad di diciassette e Basel e Asem di diciotto e diciannove anni; tutti appartenenti alla famiglia Tamimi.

A poche ore dall’arresto, la famiglia non sa neanche in quale prigione si trovino i ragazzi, l’unica cosa certa è che i giovani palestinesi che vengono arrestati, passano una fase che li porta a subire violenza fisica durante l’arresto e durante i primi tre giorni di detenzione, quasi come fosse normale prassi. Ciò è stato confermato anche dal cugino dei ragazzi, Osama Tamimi, che è quasi certo delle torture fisiche che i giovani stanno subendo in questi precisi istanti, dato che non hanno risparmiato nemmeno sua madre Manal Tamimi, quando fu arrestata nel 2016 e che subì lo stesso trattamento di violenza senza sapere nemmeno il motivo dell’arresto.

Non solo i ragazzi sono stati arrestati senza sapere dove verranno condotti, ma non è assicurato loro ne un processo ne un avvocato.

Ma ieri non è stata solo la notte degli arresti, in quanto passando per arrestare i ragazzi, i soldati hanno, come loro solito, sparato gas lacrimogeni alle case circostanti ed un bambino di otto mesi si è svegliato nel bel mezzo della notte subendo problemi respiratori; nel villaggio si teme anche per la vita delle persone anziane e con problemi respiratori, che nel cuore della notte non riuscirebbero ad alzarsi e scappare dalla casa invasa dai gas tossici.