Visita del candidato repubblicano Usa in Israele: totale appoggio all'escalation contro Gaza.

Gerusalemme – Infopal

In occasione della visita in Israele della delegazione americana guidata dal candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, John MacCain, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha minacciato una nuova escalation di aggressioni contro la Striscia di Gaza.

Le violenze serviranno, secondo Olmert, a creare una “forza di difesa” volta a fermare il lancio dei missili della resistenza palestinese contro le cittadine israeliane al confine con la Striscia di Gaza, "senza rioccupare la Striscia di Gaza. Daremo loro una lezione che li farà riflettere prima di rilanciare i missili un’altra volta".

Da parte sua, MacCain ha appoggiato le dichiarazioni di Olmert, e ha portato il paragone con gli Stati Uniti: "Se venissero lanciati dei missili contro l’Arizona, i cittadini chiederebbero una risposta che l’amministrazione darebbe".

Per giustificare i crimini dell’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza, Olmert ha affermato: "Israele non vuole punire i civili, ma vuole fermare il lancio dei missili e bloccare la crescita della forza di Hamas, che si addestra e si arma grazie all’Iran e alla Siria".

E parlando dell’Iran, Olmert ha aggiunto che "le previsioni israeliane sono diverse da quelle americane, in particolare per quanto riguarda il rapporto dell’intelligence americana. Israele è convinto che l’Iran prosegue il programma militare segreto per ottenere armi nucleari".

Va ricordato che Israele, da molti anni, è una potenza nucleare, l’unica della regione, e che, a differenza dell’Iran e di altri paesi, non ha mai ratificato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.

Durante il suo incontro con il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, MacCain ha dichiarato che "gli Stati Uniti sono impegnati a fermare la violenza e il lancio dei missili dalla Striscia di Gaza. Io sono convinto che il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmud Abbas, non appoggia la violenza nella Striscia di Gaza".

Da parte sua Livni ha sottolineato la necessità di un cambiamento nella Striscia di Gaza e che "la situazione si è deteriorata: a Gaza vengono contrabbandati missili iraniani, la cui gittata è stata potenziata. Molti israeliani sono in pericolo". E ha aggiunto: "Non si può raggiungere una pace senza uno scontro reale con il terrorismo e con l’Islam estremista".
Secondo Livni, la tregua è già in atto, ma "Hamas ne sta approfittando per rafforzare la sua potenza". Ha poi illustrato le "tre priorità israeliane", per ciò che riguarda la Stiscia di Gaza: cessate- il- fuoco, blocco del contrabbando delle armi, impedire un’autorità islamica oltre confine.

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